Unicredit va avanti nella trattativa per la cessione della sua quota in As Roma alla Hna dell’imprenditore cinese Chen Feng. Nessun passo indietro, nonostante la caldissima domenica appena trascorsa, con la nota dai toni piccati affidata alla stampa da James Pallotta e la replica “sorpresa” della banca italiana, che hanno portato alla luce la “guerra di posizione” in atto almeno da quest’estate nel club giallorosso.
Nessuna titubanza anche da parte del potenziale compratore cinese. Il confronto va avanti spedito e non coinvolge al momento i soci americani che controllano il 69% della Neep Roma Holding, proprietaria al 78% del club. L’eventuale cessione delle azioni Neep riguarda infatti esclusivamente una quota del pacchetto di Unicredit (oggi pari al 31%). E solo in un secondo momento, dopo che i cinesi avranno ufficializzato la loro offerta, la banca sarà formalmente obbligata a informare James Pallotta & soci, i quali potranno esercitare allo stesso prezzo il diritto di prelazione (con un esborso potenziale tra i 40 e i 50 milioni).
Questo prevedono i patti parasociali e questo spiega perchè i vertici di Unicredit hanno accolto con sbigottimento le parole di Pallotta di domenica: «Contrariamente a quanto riportato ultimamente – ha detto il presidente giallorosso – non ci sono stati negoziati tra noi e potenziali investitori cinesi. Restiamo continuamente costernati per la sciocca e imbarazzante diffusione da parte di Unicredit di false informazioni».
In base agli accordi che nel 2011 hanno portato all’ingresso di James Pallotta & soci nella As Roma, Unicredit poteva liberamente trasferire entro il 31 marzo 2012 le proprie azioni a uno o più investitori italiani che avessero ottenuto il gradimento dai soci Usa. Scaduto questo termine, la banca ha deciso di guardare anche oltreconfine, e stando a quanto risulta al Sole 24 Ore, sono appunto pervenute diverse manifestazioni di interesse (soprattutto dall’Asia). Il dossier con il maggiore appeal finanziario è finora quello riconducibile alla Hna di Feng. I colloqui in corso dovrebbero riguardare una quota di almeno il 25% in quanto, sempre in virtù del patto parasociale che scadrà nel 2017, Unicredit ha «diritto di trasferire a ciascun investitore qualificato cui abbia ceduto almeno il 25% delle azioni di sua proprietà, il diritto di nominare un membro del consiglio di amministrazione di Neep e/o di As Roma». Un incentivo (avere la certezza di poter sedere in cda con un proprio rappresentante) che potrebbe rivelarsi cruciale per un investitore che vorrà avere un ruolo non solo simbolico nel club.
Peraltro, in questo modo, Unicredit potrebbe conservare una partecipazione del 5% che le concede il diritto di tv di una serie di operazioni e dunque un potere di interdizione importante. L’irritazione di Pallotta è legata al fatto che i successi già conquistati e la prospettiva concreta di raggiungere traguardi importanti in campionato (come la qualificazione in Champions che garantirebbe almeno 30 milioni di introiti supplementari all’anno) potrebbero far alzare notevolmente il valore del club e quindi non avrebbe senso affrettare operazioni di vendita a stagione in corso.
Stando a quanto trapelato negli ambienti finanziari da parte di Unicredit non c’è nessuna fretta nel chiudere l’accordo con i cinesi e se l’operazione sarà conclusa si curerà soprattutto il bene della Roma. Certo, però, i vertici della banca non vorranno aspettare per dismettere la partecipazione il 2021 quando si potrà ricorrere all’opzione call exit contemplata nel patto parasociale…