L'Udinese archivia il bilancio al 30 giugno 2012 con un utile netto di 8,7 milioni (il precedente rendiconto era stato chiuso con un +2,9 milioni) soprattutto grazie alle ricche plusvalenze (pari a 57,5 milioni) derivanti dalle cessioni di Sanchez al Barcellona, Zapata al Villareal e Inler a al Napoli.
I ricavi. Nel valore della produzione, salito da 54,5 a 63,5 milioni (+16,5%), l'Udinese non include le plusvalenze da calciomercato. I diritti tv hanno assicurato circa 36 milioni è rappresentano poco più della metà del giro d'affari. Dal botteghino sono arrivati circa 5 milioni grazie alla partecipazione alle competizioni internazionali. Più o meno la stessa cifra che sponsor e pubblicità hanno portato nelle casse friulane. Altre entrate sono state garantite dalla voce “altri ricavi su cessione calciatori” (4,5 milioni) e dalla Lega (2,5 milioni).
Le spese. I costi di produzione sono aumentati da 76,3 a 91,2 milioni (+20%). Gli ingaggi pesano per un ammontare di 31,7 milioni (contro i 26 della stagione precedente). I costi per il personale (che includono gli oneri sociali) ammontano a 34 milioni e incidono per il 54% sul valore della produzione (al netto delle plusvalenze), in linea con il Fair play finanziario che ammette un rapporto costi del personale/fatturato pari al 70%. Ammortamenti e svalutazioni valgono invece 20 milioni.
Il nuovo stadio. Lo scorso luglio, l’Udinese ha vinto la gara d’appalto per l’assegnazione del diritto superficie per 99 anni dello Stadio Friuli e l’autorizzazione alla ristrutturazione dello stadio per un importo di 21,5 milioni. Lo sviluppo del progetto è stato completato e la posa della prima pietra è prevista nell’estate 2013. L’investimento previsto è di 25 milioni, per uno stadio da 25mila posti tutti al coperto.