Il Manchester City nella stagione 2011/2012 ha fatto registrare un fatturato storico pari a circa 283 milioni di euro (231,1 milioni di sterline). L'incremento dei ricavi, però, non ha evitato al club dello sceisso Mansour una forte perdita pari a 120 milioni di euro (97,9 milioni di sterline). Perdita che sarà pure dimezzata rispetto a quella dell’esercizio precedente, quando il rosso aveva toccato i 240 milioni di euro (197 milioni milioni di sterline), ma che mette il City decisamente fuori dai parametri del fair play finanziario. Questo deficit, infatti, sarà quasi impossibile da colmare anche alla luce del recente fallimento in Champions league (che replica quello dello scorso torneo continentale).
L'incremento del fatturato a 283 milioni di euro (rispetto ai 188 milioni della stagione 2010/11) è dovuto soprattutto al boom dei ricavi commerciali che grazie agli accordi (con parte correlata) con Etihad Airways sono passati da 71 a 137 milioni di euro. Più contenuto l'aumento degli introiti legati ai diritti tv (saliti da 83,5 a 108 milioni di euro) e di quelli dipendenti dal botteghino (passati da 33 a 38 milioni di euro).
La voce costo del lavoro è salita dai 214 milioni di euro del 2011 ai 247 del 2012, mentre gli ammortamenti dei contratti dei calciatori pesano sui conti per circa 102 milioni di euro. A questi si aggiungono "altri oneri esterni" per circa 60 milioni di euro.