"Dare il Daspo a questa gente è come dare un'aspirina ad un malato grave. Si è voluto dare subito una dimostrazione veloce che secondo me non è una risposta istituzionale adeguata. Io mi sento isolato, per questo ho rabbia". Così il presidente del Genoa Enrico Preziosi, in un'intervista rilasciata a Sky Sport 24, è tornato su quanto accaduto domenica a Marassi. "Si è solamente detto che si è ammirato Sculli che non ha tolto la maglietta, non si è neanche detto come sono stati definiti questi signori con i quali non ho mai voluto intrattenere rapporti. Se questo è il paese, qualcuno ci dica perchè bisogna andare avanti ad investire denaro e sforzi. Perchè questo mondo non è fatto solo di presidenti di Serie A, di Serie B, di Serie C e di Lega, ma è fatto anche di istituzioni. Che ognuno si assuma le sue responsabilità, soprattutto chi è a capo".
"Quando accadono fatti di questo tipo ognuno dice la sua, bacchetta e si erge a paladino, però bisognerebbe un pò capire meglio ciò che è accaduto. Ho sentito soltanto bacchettate da parte dei presidenti delle federazioni e del Coni, ma io sono stato l'unico presidente in Italia che ha avuto il coraggio di chiamare delinquenti, con un eufemismo, naturalmente, quei signori, che hanno dato quel tipo di spettacolo. Ho sentito parlare di etica alcuni presidenti che in passato sono stati condannati pesantemente, parlano di etica. Nessuno in Italia, nelle istituzioni, ha avuto una parola di conforto per noi che abbiamo subito la violenza. Io mi chiedo come mai il match non è continuato regolarmente, se non arrivando ad un compromesso? Forse perchè la polizia e alcuni spaventati hanno usato il buon senso? È quasi dire una forma di resa. Cosa facciamo eroi i nostri calciatori, i quali si fanno tirare addosso tutto pur di continuare a svolgere una partita di calcio e magari rischiare anche la pelle? Mi sto sfogando perchè vedo che tutti quando accade qualcosa cavalcano l'onda. Vorrei che tutta questa gente fosse stata in quel quadrato, in quei cinquanta metri di campo, per capire qual era il clima. È facile criticare, ma io non lo accetto. Perchè il match non si è svolto regolarmente e perchè si è permesso a questi signori di interrompere un match? Io vorrei che il Presidente dello sport mi desse una risposta"
"Si desse nome e cognome alle persone perchè quando si accusa qualcuno si va in televisione. Visto che in quel gruppo ci sono altri presidenti che hanno pagato, di cui non faccio i nomi per correttezza, allora a chi si riferisce il Presidente? Ce lo faccia capire, perchè se sono io posso rispondergli così come sto facendo. Se si riferisce ad altri, a me non interessano le liti di un presidente con un altro presidente della Lega. Noi abbiamo fatto, insieme alla polizia, tutto quello che era necessario per evitare guai maggiori. Io non sto accusando, nè contestando nessuno, sto solo assistendo alla messa in onda di alcune dichiarazioni di responsabili del mondo del calcio. A
queste dichiarazioni voglio rispondere dicendo la mia, non ho proprio voglia di scontrarmi e penso che non sia neanche il momento per farlo. Mi sarei aspettato maggiore solidarietà e, invece, ho avuto soltanto la solidarietà di un solo presidente. Questa è la dimostrazione che Enrico Preziosi e i
dirigenti del Genoa non hanno mai avuto nessun tipo di connivenza con la tifoseria cosiddetta organizzata".
"Qualche tifoso ha avuto uno spazio sui giornali importanti per dire che non sono volati neanche gli schiaffi. A volte ci sono violenze che vanno al di là del fatto fisico e sono le peggiori. Si tratta di lavorare su questo e io credo che a breve non sia facile dimenticare un'esperienza del genere. Spero solamente che in campo ci possa dare uno stimolo diverso da quello che abbiamo attualmente".