L’annata deludente chiusa con un settimo posto in Premier League e il mancato accesso alle coppe Europee non hanno creato danni al bilancio del Manchester United. I Red Devils hanno registrato un fatturato da record e un Ebitda (utile operativo, senza prendere in considerazione costi non operativi quali tasse, interessi ed ammortamenti) di 162 milioni di euro. Il tutto nonostante almeno 40 milioni di ricavi mancati a causa dell’esclusione dalle competizioni europee, ma gli accordi commerciali e televisivi permettono al club di Manchester di chiudere l’esercizio 2013/14 con numeri da record.
I ricavi complessivi del Manchester United sono aumentati del 19,3%, passando dai circa 443 milioni dell’esercizio precedente ai 543 milioni di euro messi a bilancio nel 2014. Il balzo in avanti si nota in quasi tutte le tipologie di ricavi, escluse quelle dal botteghino e in generale dai cosiddetti matchday revenues, rimasti pressoché invariati (da 137 a 135 milioni di euro). Per il resto arrivano 236 milioni di ricavi commerciali, il cui aumento del 24% rispetto all’esercizio precedente è in linea con le previsioni dell’ultimo trimestre, e 170 milioni dai diritti televisivi, 33% in più rispetto al bilancio 2013. Nella stagione 2013/14, il Manchester United (grazie soprattutto al nuovo ciclo di vendita dei diritti televisivi della Premier League) ha ottenuto circa 112 milioni di euro dalla Premier League nella ripartizione degli introiti televisivi, risultando essere la sesta squadra in questa speciale classifica, alle spalle di Liverpool, Manchester City, Chelsea, Arsenal e Tottenham.
Per valutare gli effetti della mancata partecipazione alle prossime competizioni europee bisognerà però aspettare il bilancio della stagione 2014/15. Se da un lato è vero che in quel bilancio entrerà in vigore il nuovo accordo da circa 58 milioni annui con Chevrolet, dall’altro bisognerà tenere conto delle spese del mercato estivo: il saldo negativo tra acquisti e cessioni si aggira sui 150 milioni di euro, con i 193 milioni spesi per gli acquisti di Di Maria, Shaw, Herrera, Rojo, Blind e Falcao e i soli 41 milioni guadagnati dalle cessioni dei vari Welbeck, Kagawa, Hernandez, Büttner ed Evra. A questi numeri vanno sommati gli stipendi, già aumentati del 19% rispetto all’anno passato.