Pluripregiudicati per spaccio di droga, evasione, lesioni, e più volte colpiti da Daspo da questure dimezza Italia. E’ l’identikit dei 4 ultras del Cagliari, appartenenti al gruppo degli Sconvolts, che il questore ha punito con 8 anni di Daspo e obbligo di firma per l’aggressione «vile, violenta e ingiustificata» ad un gruppo di cesenati arrivato a Cagliari per vedere la partita di campionato tra Cagliari e Cesena dell’11 gennaio scorso. Si tratta dell’applicazione tra le primissime in Italia di un provvedimento previsto dal recente decreto del ministero degli Interni, il 119/2014. Verso le 11,30 i 25 tifosi del Cesena appena arrivati in città stavano facendo colazione in un bar di piazza del Carmine, il Caliari Point, quando un gruppo una decina di ultras cagliaritani degli «Sconvolts» li hanno individuati e aggrediti, dapprima con cori, poi con il lancio di fumogeni, bastoni, bottiglie e oggetti vari. «Solo dei violenti e dei vili – ha ribadito il questore di Cagliari Filippo Dispenza – possono fare queste cose. Cagliari, la Sardegna e l’Italia non meritano gente di questo tipo». E’ stata un’operazione veloce quella della Digos cagliaritana per l’identificazione e l’ emissione del provvedimento da parte del questore, per 4 giovani tra i 27 e i 33 anni, due di Cagliari, uno di Uta e uno di Selargius, con un curriculum criminale di tutto rispetto: oltre ad essere pregiudicati, sono stati colpiti da Daspo dalle questure di Cagliari, Verona, Torino, Brescia, Livorno e Genova, e uno di questi fu addirittura coinvolto nella «vile aggressione del 5 aprile 2009 nei confronti di una scolaresca messinese» che visitava il centro cittadino proprio il giorno in cui si disputava la partita Cagliari-Catania. Un altro era coinvolto nella sassaiola contro la polizia il 12 gennaio 2014 in occasione di Cagliari-Juventus E dopo i fatti il questore ha avviato le pratiche per la chiusura della sede degli Sconvolts, in via San Giacomo, dove si erano rifugiati i teppisti dopo l’aggressione ai tifosi del Cesena. Lo aveva detto in occasione dell’aggressione e «ho mantenuto la promessa – detto Dispenza – e spero che questo sia il segnale forte e chiaro per i vili che fanno della violenza il loro pane quotidiano. Il paese e la gente è stanca di questi fatti, che rappresentano un costo per la collettività e di immagine alla città di Cagliari, alla Sardegna e al Paese.
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