La Juventus chiude in rosso il primo semestre dell’esercizio 2014/15, registrando una perdita di 6,7 milioni di euro. Una differenza di oltre undici milioni rispetto allo stesso periodo preso in esame nell’esercizio precedente, quando il club bianconero chiuse con un utile di 4,8 milioni. Pesano i ricavi praticamente dimezzati alla voce gestione diritti calciatori e costi aumentati per ciò che riguarda i tesserati, oltre ai 4,5 milioni in più di ammortamenti.
Entrate. I ricavi sono in leggero aumento da 155,2 a 156,2 milioni di euro, mentre i costi operativi sono saliti in misura maggiore, passando da 114,1 a 119,4 milioni. Oltre metà del totale dei ricavi è rappresentato ancora dai proventi radiotelevisivi che si attestano a 91,5 milioni di euro, in aumento di 4,8 milioni. Circa 39 milioni attengono alla quota di diritti tv nazionale, mentre 52,4 milioni si riferiscono agli introiti della partecipazione al girone Champions e alla relativa quota di market pool. Migliorano, seppur di poco, i ricavi dal botteghino, che passano da 19,3 a 19,4 milioni (anche per il calendario che ha incluso una partita in meno rispetto allo stesso periodo del semestre precedente), così come quelli da sponsorizzazioni e pubblicità, che si attestano a 26,3 milioni di euro dopo i 25,9 del primo semestre 2013/14.
Uscite. I costi più rilevanti riguardano il personale tesserato, per il quale la Juventus ha speso nel primo semestre di questa stagione 81,2 milioni di euro, quasi 4 milioni in più rispetto allo stesso periodo preso in esame nello scorso esercizio. In diminuzione i costi per servizi esterni (20,1 milioni, 2,6 milioni in meno) anche perchè il servizio di stewarding ora è gestito direttamente dal club per una spesa di 520mila euro e, seppur leggermente, per acquisti di materiali e forniture (1,56 milioni). Aumentano invece i costi per altro personale (7,6 milioni, 1,5 milioni in più) e gli oneri da gestione dei diritti dei calciatori (4,7 milioni, in aumento di 2,3 milioni).
Indebitamento. Il patrimonio netto al 31 dicembre 2014 è pari a 35,5 milioni, in diminuzione del 16,7% rispetto al saldo del 30 giugno 2014. Sempre al 31 dicembre 2014, l’indebitamento finanziario netto è in aumento di 18 milioni e si attesta a 224 milioni di euro, l’8,7% in più rispetto ai 206 milioni del 30 giugno 2014. In aumento, nel dettaglio, i debiti verso società di factoring, che passano da 44,2 a 103,8, mentre registrano una netta diminuzione i debiti verso le banche, che passano da 106,3 a 71,5 milioni. Tra i debiti finanziari si segnalano gli 11 milioni che dovranno essere versati entro 5 anni a Unicredit per il leasing del Training center di Vinovo (per una quota annuale di 2,6 milioni inclusi interessi per 275mila euro).
Linea di credito Exor. Il 23 gennaio 2015 il cda della Juve ha approvato l’apertura di una linea di credito di 50 milioni da parte della controllante Exor (63,8%), la holding presieduta da John Elkann, cui fa capo anche il controllo di Fiat Chrysler Automobiles (FCA), ottenendo una linea di credito di 50 milioni. La Juve potrà utilizzarla fino alla scadenza del 31 dicembre 2015, ad un tasso di interesse pari all’Euribor ad un mese maggiorato di uno spread del 2%.
Calciomercato. Nella campagna trasferimenti estiva la Juve ha investito 43,2 milioni con acquisizioni ed incrementi pari a 53,2 milioni e cessioni per 10 milioni. Le plusvalenze nette ammontano a 4,7 milioni di euro. L’impegno finanziario è pari a 35 milioni ripartito su tre anni. La campagna trasferimenti invernale 2015 ha comportato la risoluzione dei contratti con Giovinco e Motta con l’iscrizione subito a bilancio di svalutazioni per 2,2 milioni. Mentre circa 7 milioni di plusvalenze prodotte avranno effetti sul secondo semestre della stagione.