Se il Milan avesse ricevuto 100 euro per ogni pretendente che in questi anni gli è stato affibbiato sarebbe una società ricca che non avrebbe certo la necessità di essere ceduto. Gli ultimi rumors parlavano di un passaggio del 75% delle quote per un miliardo di euro al magnate cinese Zong Qinghou. Un passaggio dato praticamente per fatto dall’entourage dell’ex Cavaliere. Altre voci raccontavano di un uomo d’affari asiatico che avrebbe lasciato poco prima delle 22 la residenza di Silvio Berlusconi ad Arcore a bordo di una fuoriserie nera, seduto sul lato del passeggero e impegnato a scrivere sul suo smartphone, come la conferma che a Villa San Martino si sarebbe tenuto un incontro sulla cessione del club. L’uomo misterioso aveva una certa somiglianza con Richard Lee, l’uomo d’affari di Hong Kong con interessi in Cina che a ottobre 2014 è stato ospite di Berlusconi a San Siro.
La smentita di Zong Qinghou. Il presidente della Hangzhou Wahaha Group e businessman dal patrimonio stimato in 19 miliardi di dollari, considerato l’uomo più ricco della Cina, ad ogni modo, nel pomeriggio di ieri ha smentito l’interessamento al Milan. I rumors che hanno accostato il maggiore produttore cinese di bevande al club rossonero riguardavano la volontà dello stesso Zong Qinghou di acquistare il 75% del pacchetto azionario della società, lasciando una quota minoritaria a Berlusconi, con la conferma di Barbara Berlusconi nel ruolo di amministratore delegato. “Non abbiamo alcuna intenzione di entrare nel mondo del calcio, e non abbiamo avuto alcun contatto con il Milan”, ha scritto Quinghou sul proprio profilo ufficiale di Sina Weibo, chiudendo di fatto le porte ad un suo possibile ingresso in Serie A. Il miliardario cinese ha detto anzi che quello che hanno scritto i media italiani “è uno scherzo del 1 aprile”. Zong Qinghou ha sottolineato di non avere intenzione di seguire le orme di Wanda Group nel calcio europeo.
Le altre piste: Singapore e Cina. Spenta sul nascere l’ipotesi Qinghou, restano aperte le altre piste asiatiche. Quella più calda porta ad un fondo di Singapore, rappresentato dal broker thailandese Bee Taechaubol, che sarebbe il mediatore tra i possibili nuovi investitori e il Milan. Proprio con Mr. Bee è in programma un nuovo incontro per proseguire le trattative la prossima settimana: l’intenzione di Berlusconi non sarebbe quella di passare la mano immediatamente, ma di cedere gradualmente il pacchetto azionario. Il primo passo dovrebbe essere quello della cessione del 30%. Secondo altre ricostruzioni, invece, sarebbe in vantaggio la cordata di imprenditori cinesi che farebbe capo a Richard Lee che avrebbe avviato la due diligence sui conti del Milan. La stessa operazione già in corso da parte del broker thailandese Bee Taechaubol che starebbe raccogliendo capitali in Asia e in particolare tra Singapore e la Thailandia.
Deadline e valutazioni. Tra i vari gruppi accostati ad un possibile acquisto delle quote del Milan c’è poi Wanda, colosso cinese che ha rilevato Infront e che negli scorsi giorni ha ufficialmente acquistato il 20% dell’Atletico Madrid. Non sembra però essere l’ipotesi più probabile, nonostante il gradimento da parte sia di Galliani che di Berlusconi, a meno che non si sblocchi a breve l’operazione stadio. Le prossime settimane saranno decisive anche se, a quanto pare, nessun annuncio ufficiale sarà dato prima della fine di maggio con le elezioni regionali in programma il 31 maggio. La valutazione del Milan che resta il brand sportivo più noto al mondo fra quelli italiani dopo la Ferrari oscilla tra 500 e 750 milioni. Occorre tuttavia tener conto dell’indebitamento finanziario che nel 2013 era pari a oltre 250 milioni.Berlusconi attende l’offerta irrinunciabile: con una valutazione dell’acquirente poco sopra il miliardo di euro, si chiude.