Dunque Erick Thohir e Silvio Berlusconi rilanciano il progetto del nuovo San Siro sul quale unire le forze. Ne hanno parlato durante la cena a Villa San Martino l’altra sera. La visita del presidente nerazzurro nella residenza di famiglia ad Arcore ha messo le basi per una piena collaborazione tra le due società per ammodernare lo stadio milanese. Naufragato il progetto rossonero di costruire un nuovo impianto nella zona Portello, Milan e Inter sono destinati a convivere al Meazza. Anche perchè da sola, in questa fase delicata, nessuna delle due società può permettersi di finanziare da sola un restyling all’altezza. L’Inter da mesi sta lavorando ad un piano di ammodernamento a cui collaborerà anche la società rossonera. Alcuni lavori sono già stati realizzati per la finale di Champions League del 28 maggio 2016, ma per colmare il gap con i grandi club europei, sia Thohir che Berlusconi sono concordi sul fatto che sia necessario un polo multifunzionale e polivalente, un luogo di intrattenimento per le famiglie che possa essere vissuto in tutto l’arco della settimana. Seguendo l’esempio dei grandi stadi europei come l’Old Trafford, tempio del Manchester United, e il Camp Nou, la casa del Barcellona. Alla cena hanno partecipato oltre ai due presidenti anche gli amministratori delegati Michael Bolingbroke e Adriano Galliani. Non era presente, invece, l’altro ad del Milan, Barbara Berlusconi, perché ammalata. Il progetto dello stadio urbano proposto da quest’ultima aveva buoni spunti, come l’idea di un impianto innervato nel tessuto urbano, capace di essere più di una semplice struttura sportiva (anche se con una capienza necessariamente ridotta rispetto ai grandi palcoscenici europei). Tuttavia, i costi eccessivi della bonifica hanno contrariato Fininvest che ha bloccato la procedura innescando un contenzioso con Fondazione Fiera, proprietaria dei terreni, che potrebbe costare al Milan alcuni milioni di indennizzo. Al netto di questo passaggio a vuoto, c’è ora l’opportunità per le due società di coalizzarsi bypassando le difficoltà e gli oneri connessi a una condivisione di San Siro, per realizzare insieme un intervento infrastrutturale che includa nell'”area stadio” altre porzioni della zona da convertive a servizio dell’impianto. Più parcheggi, più aree hospitality, musei e negozi per il merchandising, più tecnologia, il tutto coniugato nello stile del migliore Made in Italy, come ben sanno i due presidenti, sono ormai indispensabili se si vogliono aumentare le entrate. Senza scimmiottare esperienze estere, realizzare sulla base del Meazza uno nuovo modello di stadio, potrebbe inoltre costituire un segnale di rinascita non solo per la città e non solo per lo sport, sfruttando appieno l’effetto Expo…
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