Il progetto stadio della Roma è congelato. Le integrazioni del Campidoglio al progetto definitivo richieste dalla Regione Lazio per dare il via alla conferenza dei servizi che dovrà decidere, entro 180 giorni, se dare o meno l’autorizzazione a costruire, dovrebbero arrivare a gennaio. Al momento, infatti, il progetto definitivo dell’impianto è “congelato” in attesa proprio delle modifiche richieste dalla Regione che lo scorso luglio ha ricevuto il dossier, predentato a giugno da James Pallotta. Rilevata una serie di problematiche, ad agosto gli uffici regionali hanno inviato una lettera al Campidoglio chiedendo, entro il 15 novembre, le integrazioni. Termine poi prorogato ancora di qualche mese, fino a gennaio. Solo il prossimo anno, dunque, potrebbe aprirsi la conferenza dei servizi con tutti gli stakeholders interessati dal progetto. A quel punto serviranno 180 giorni prima della posa della prima pietra, ammesso che venga concessa l’autorizzazione a costruire.
I rapporti tra la Roma e le istituzioni locali non sembrano idilliaci in questa fase con le perduranti polemiche sulla sicurezza dell’Olimpico e le misure ritenute eccessive dai tifosi giallorossi (e da quelli della Lazio) all’ingresso e dentro lo stadio (con le curve divise in più settori) e tanto di “sciopero” nell’ultimo derby. Ieri si è anche assistito a un poco “edificante” botta e risposta tra il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, e il presidente del club giallorosso. “Ho appena letto le frasi di Gabrielli. E io sarei il cane o il porco? Perchè se fossi il cane dovrei abbaiare, se fossi il porco grugnirei”, ha detto Pallotta commentanto le dichiarazioni del prefetto a proposito di un presunto incontro che i due avrebbero dovuto avere, non si sa bene se richiesto effettivamente da Pallotta oppure ipotizzato come possibile dallo stesso presidente del club giallorosso. A sua volta Gabrielli ha controreplicato: “Spiace constatare che il presidente Pallotta, evidentemente non conoscitore della lingua, sia stato indotto in errore dai suoi uomini, perchè quel che ho detto, in italiano, si chiama iperbole. Qui non si tratta di cani e porci nè di offendere nessuno ma, semplicemente, di rimarcare la massima disponibilità della prefettura e del prefetto di Roma ad incontrare chiunque, anche i personaggi di grande lignaggio. Visto che c’è stata questa reazione abbastanza scomposta, ribadisco che qui c’è una persona che viene fatta oggetto di presunti incontri che non sono mai stati richiesti e quindi chiedo un briciolo di rispetto. Io per la verità mi sono anche un po’ stancato che con tutti i problemi che ha questa città io debba stare dietro alle sollecitazioni su questo fantomatico incontro e lo dico per rispetto non di Franco Gabrielli ma della funzione che ha”.
Nel frattempo ieri Pallotta è stato per circa 30 minuti in Campidoglio. Alla riunione non ha preso parte il commissario Tronca che ha trasmesso comunque i suoi saluti e le scuse per il contrattempo che gli ha impedito di conoscere il presidente Pallotta. A ricevere la delegazione della Roma sono stati i tre sub commissari Taucer (Urbanistica, Lavori pubblici ed Infrastrutture), Rolli (Polizia locale, personale, relazioni sindacali, avvocatura) e Panini D’Alba (Cultura, Turismo e Sport). Al termine il dg della Roma Baldissoni ha spiegato che l’incontro è stato di carattere puramente conoscitivo.
(p.s. L’incontro tra Gabrielli e Pallotta è stato poi fissato a venerdì 11 dicembre alle 14.30. “La mail è arrivata dopo l’uscita della mia precisazione, alle 13.05 e l’ho vista soltanto quando sono rientrato da un giro nei Municipi”, ha spiegato il prefetto).