La Juventus chiude il primo semestre dell’esercizio 2015-2016 con un utile di 30,3 milioni. Un passo avanti notevole rispetto alla perdita di 6,7 milioni dell’analogo periodo dell’esercizio precedente. I ricavi totali ammontano 204,5 milioni in aumento del 30,9%, soprattutto, spiega il club, grazie «ai maggiori proventi della gestione calciatori, pari 30,2 milioni, e al generale aumento dei ricavi ricorrenti per 18,1 milioni, di cui 6,8 milioni per l’attività di vendita di prodotti e licenze». In particolare 95,6 milioni derivano da diritti tv nazionali ed europei, mentre lo Stadium ha garantito introiti per 20 milioni e sponsorizzazioni e pubblicità per 35 milioni. Sono saliti tuttavia anche i costi del semestre, con un salto del 17% attestandosi a quota 140 milioni. Le spese gli ingaggi del personale tesserato sono aumentate di 13,7 milioni arrivando a 94,8 milioni, cui si aggiungono 32 milioni di ammortamenti legati ai cartellini (+2,6 milioni).
Il patrimonio netto al 31 dicembre 2015 è pari a 75 milioni, in aumento rispetto al saldo di 44,6 milioni del 30 giugno 2015 per effetto dell’utile del semestre. L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2015 ammonta a 197,3 milioni, era di 188,9 milioni al 30 giugno 2015. L’incremento di 8,4 milioni è stato determinato «dagli esborsi legati alle Campagne Trasferimenti, dagli investimenti in altre immobilizzazioni, dagli investimenti in partecipazioni e dai flussi delle attività finanziarie».
«Nella Campagna Trasferimenti dell’esercizio 2015/2016 la società – si legge ancora nelle nota diffusa dal club – ha destinato significative risorse per assicurare un adeguato ricambio tecnico e generazionale della rosa della Prima Squadra e trattenere i talenti già in organico». Nel dettaglio nel calciomercato estivo 2015 sono stati investiti 118 milioni per operazioni in entrata e sono state effettuate cessioni con plusvalenze totali per 33 milioni. Conseguentemente, «il risultato dell’esercizio, ad oggi previsto in perdita, sarà influenzato da incrementi dei costi relativi la gestione sportiva e dalle variazioni, anche rispetto ai ricavi attesi, che deriveranno dai risultati sportivi effettivamente conseguiti in Italia e in Europa. Obiettivo della società – conclude – è di consolidare il sostanziale equilibrio della gestione economica raggiunto nel precedente esercizio».
Un’ultima curiosità rispetto alle cause civili conseguenti alle sentenza di marzo 2015 della Cassazione su Calciopoli. A seguito di tale decisione l’ex patron del Bologna ha citato in giudizio la Juventus davanti al Tribunale di Roma (prima udienza il 29 marzo prossimo) per ottenere un risarcimento di 34 milioni. Altra citazione è stata presentata alla Corte d’appello di Napoli (prima udienza il 21 marzo 2016) dalla Victoria 2000 Srl, proprietaria del Bologna, per una richiesta di risarcimento danni di 49 milioni.