I conti del Catania sono positivi per il settimo anno consecutivo, anche se i margini si sono ridotti. Il bilancio chiuso al 30 giugno 2013, infatti, fa segnare un utile di circa 92mila euro (a fronte di un risultato prima delle imposte positivo per circa un milione, mentre il bilancio al 30 giugno 12 si era chiuso con un utile netto di 4,3 milioni). Il fatturato nel 2013 è sceso da 54,6 a 50,7 milioni. Gli introiti del botteghino sono scesi da 4,3 a 3,5 milioni. Dagli sponsor sono stati incassati 3,9 milioni (1,1 dallo sponsor tecnico Givova,0,6 da quello ufficiale e 2,1 da quello istituzionale), dalla cartellonistica 2,2 milioni, dalle royalties quasi 0,5 milioni. I diritti tv si confermano come la principiale fonte delle entrate con 29,8 milioni. Le plusvalenze, rispetto alla stagione 2012, sono calate da 10,5 a 3,3 milioni (quella più consistente riguarda Martinho venduto al Verona).  

Si è registrato un incremento dei costi della rosa: per il personale sono stati spesi 19,8 milioni (contri 18,3 del 2012) e gli ammortamenti sono passati da 6,7 a 9,2 milioni. Più in generale i costi della produzione sono aumentati da 46,2 a 50,2 milioni. Va sottolineato, in ogni caso, come la gestione della società Calcio Catania Spa, controllata al 95,4% dalla Finaria Spa di Antonino Pulvirenti (il restante 4,6% è di proprietà della società “Meridi Srl” amministrata daAngelo Agatino Vitaliti), è basata sul mantenimento dell'equilibrio fra entrate e uscite. Il totale del patrimonio netto del club è ora di 29 milioni. I debiti del club etneo sono scesi da 67 a 54 milioni (di cui 25 verso banche, 5,5 verso il Fisco e 15 verso fornitori). I crediti sono calati da 28,5 a 15,5 milioni.