Si avvicina il giorno del giudizio per il Palermo, i cui legali sono convocati in tribunale giovedì prossimo per l’udienza legata all’istanza di fallimento. Situazione difficile, quella del club rosanero, che negli ultimi dieci anni si è ritrovato costretto a ricorrere in tre circostanze alla cessione del marchio (nel caso del 2016, addirittura, alla cessione della controllata a cui era stato conferito il marchio) e che secondo la perizia svolta dai consulenti della Procura sarebbe in stato di insolvenza. Si parte da 62,9 milioni di debiti, a cui aggiungere 1,9 milioni di omessi versamenti IVA, la revoca del fido di Unicredit per 2,5 milioni, contenziosi con procuratori per 0,65 milioni (in particolare con la Fp Sports Associated facente riferimento a Martijn Odems), l’ammortamento del debito con l’erario per 8,1 milioni e le negatività relative alle previsioni dei flussi di cassa (27,7 milioni) e al patrimonio netto, di 18,3 milioni. Quest’ultimo dato arriva proprio dalla rivalutazione effettuata da Pricewaterhouse, che analizzando i valori del marchio e di Mepal (la controllata a cui era stato ceduto il brand, a sua volta ceduta ai lussemburghesi di Alyssa), ha attualizzato il patrimonio netto ad un valore negativo. La perizia inoltre si è spinta oltre l’esercizio al giugno 2017, ma ha dato una valutazione sull’intera rosa del Palermo, assegnandole un valore complessivo di 19,8 milioni. Pochi per poter fronteggiare una tale emergenza, qualora dovesse essere confermata dal tribunale fallimentare di Palermo. La società, nella persona del presidente Giammarva (dal 10 novembre a capo del consiglio di amministrazione), ha voluto esprimere la propria serenità attraverso un comunicato: “Dall’inizio della mia presidenza del Palermo Calcio mi sono imposto il silenzio assoluto sulle vicende giudiziarie interessanti la Società che da tempo rimbalzano sui media, convinto che ogni attività al riguardo debba essere esercitata esclusivamente nelle aule giudiziarie. Conseguentemente, abbiamo accolto con estremo favore la decisione del Tribunale Fallimentare di Palermo di fissare a brevissimo termine l’udienza in cui potremo confrontarci con l’Autorità e chiarire definitivamente ogni questione. Mi addolora, però, l’incomprensibile e dannosa circostanza che tali notizie vengano diramate dagli Organi di Stampa alla vigilia delle gare sportive, con pericolo che la serenità di una squadra fortemente motivata e coesa che continua a marciare per conquistare e consolidare la vetta del campionato, possa essere negativamente influenzata. Sin dal primo confronto previsto per il prossimo 7 dicembre, coglieremo l’occasione per confutare le risultanze di una perizia basata solo su mere previsioni, inconsistenti e superficiali, sulla scorta della quale è stata promossa la richiesta di fallimento”.
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