Il nuovo record di ricavi non evita alla Juventus un rosso da quasi 40 milioni di euro. Il Consiglio d’amministrazione del club bianconero ha approvato il progetto di bilancio per l’esercizio chiuso al 30 giugno 2019 con ricavi pari a 621,5 milioni e con una perdita di 39,9 milioni, praticamente raddoppiata rispetto a quella registrata nell’esercizio precedente. Incide, su questo risultato negativo, l’aumento dei costi per il personale tesserato: dai 233,3 milioni del 2018 si passa ai 301,3 milioni dell’ultima stagione, con una differenza di 68 milioni che copre quasi interamente la variazione dei costi operativi nel corso dell’ultimo anno (da 383,3 a 458,5 milioni di euro). Nel piano di sviluppo sostenibile proposto dal Cda per il periodo 2019/20 – 2023/24, è prevista inoltre la possibilità di aumentare il capitale per un importo complessivo di 300 milioni di euro per far fronte ai futuri investimenti e ad un indebitamento finanziario netto pari a 463,5 milioni (aumentato di 153,7 milioni in un anno).
Le plusvalenze e i ricavi dalle cessioni in prestito oneroso rappresentano la seconda fonte di ricavo della Juventus, alle spalle dei diritti televisivi, che portano in cassa 206,6 milioni di euro (circa 6,5 milioni in più rispetto al 2018). I proventi dalla gestione dei diritti dei calciatori hanno fruttato nell’ultimo esercizio 157,2 milioni di euro, senza i quali il club bianconero avrebbe ricavi strutturali pari a 464,3 milioni. Tutte in aumento, comunque, le voci relative alle entrate: dal botteghino sono arrivati 70,7 milioni (contro i 56,4 milioni del 2018), sponsor e pubblicità superano la soglia dei cento milioni toccando quota 108,8 milioni (a cui aggiungere 44 milioni di vendite di prodotti e licenze), mentre gli altri ricavi si attestano a 34,1 milioni. Il peso della rosa rappresenta la nota dolente per la Juventus nell’ultimo bilancio. Non solo per gli oltre trecento milioni di stipendi per i tesserati, ma anche per i quasi 150 milioni di ammortamenti e svalutazioni, in aumento di 41,5 milioni nel giro di un anno.
L’indebitamento finanziario netto è aumentato quasi del 50% in dodici mesi, passando da 309,8 a 463,5 milioni di euro. Una variazione determinata principalmente dai flussi della gestione sportiva e dagli esborsi sostenuti durante la campagna trasferimenti, che per la Juventus segna un dato negativo per 131,1 milioni netti, oltre agli investimenti in altre immobilizzazioni e partecipazioni (-6,7 milioni) e dai flussi delle attività finanziarie (-12,3 milioni). Nel piano di sviluppo per i prossimi cinque esercizi, oltre al mantenimento della competitività sportiva e all’incremento dei ricavi operativi e della visibilità internazionale del brand, la Juventus si pone l’obiettivo del consolidamento dell’equilibrio economico e finanziario, con l’operazione di aumento di capitale proposta dal Cda. In questo contesto, il club bianconero ha sottoscritto un accordo di pre-underwriting con Bnp Paribas, Goldman Sachs International, Mediobanca e Unicredit Corporate & Investment Banking, che agiranno in qualità di Joint Global Coordinators e Joint Bookrunners.