La guerra tra Mediapro e la Ligue de Football Professionel sta per volgere al termine. La lega calcistica francese, sotto la cui egida sono gestite Ligue 1 e Ligue 2, attende solamente il verdetto del Tribunale di Nanterre per risolvere il contratto di cessione dei diritti televisivi con il gruppo audiovisivo spagnolo, alla prima delle quattro stagioni previste dall’accordo.
Una crisi emersa in piena emergenza Coronavirus, con il campionato francese sospeso e problemi relativi ai pagamenti delle rate previste per la cessione dei diritti televisivi. Alla ripartenza della nuova stagione, la società amministrata da Jaume Roures ha chiesto alla lega la possibilità di rinegoziare il contratto da 830 milioni di euro annui, valido dalla stagione 2020/21 fino alla stagione 2023/24. Lo scorso 24 settembre, in tal senso, Mediapro ha chiesto il rinvio del pagamento della rata da circa 172,3 milioni di euro dovuta entro il 5 ottobre. La Lfp «ha notificato per posta che si rifiuta di accordare un rinvio del pagamento», come comunicato dalla stessa lega, dando il via ad una battaglia pubblica finita anche in tribunale. Dopo il mancato versamento della rata di dicembre (circa 152,5 milioni di euro), infatti, la Lfp si è rivolta al Tribunal de Commerce di Nanterre per trovare un accordo con la media company spagnola.
I guai francesi di Mediapro, però, non si limitano ai mancati pagamenti per i diritti tv di Ligue 1 e Ligue 2. Una volta acquisiti tali diritti, infatti, l’emittente iberica ha dato vita a Téléfoot, un canale dove trasmettere in pay-per-view le partite dei due principali campionati d’Oltralpe. Nelle prime settimane di dicembre, i giornalisti di Téléfoot hanno ricevuto la comunicazione dell’imminente chiusura, proprio a causa della disputa tra Mediapro e Lfp sul mancato pagamento delle rate da versare nei mesi di ottobre e dicembre. Per questo e per la prospettiva di una risoluzione del contratto tra la lega e la società con sede a Barcellona, i dipendenti di Mediapro (appartenenti alla filiera di produzione e non alla redazione giornalistica) avevano indetto uno sciopero per il 17 dicembre, successivamente ritirato a seguito di rassicurazioni ottenute da Roures, nell’attesa di un verdetto da Nanterre.
La decisione del tribunale francese è attesa martedì. Sul tavolo balla una somma complessiva pari a 100 milioni di euro, dei quali 64 sarebbero già stati pagati da Mediapro, con i restanti 36 da versare nei primi sei mesi del 2021, per chiudere la contesa relativa al primo anno di contratto e lasciare nuovamente alla Lfp il triennio rimanente, da assegnare ad altri soggetti. Téléfoot, in tutto ciò, potrebbe continuare a trasmettere fino a gennaio, nell’attesa di un nuovo accordo con altre emittenti per la cessione del pacchetto detenuto da Mediapro (otto partite di Ligue 1 a giornata e altrettante per la Ligue 2, della quale ha anche i diritti per il multiplex). In corsa sembrerebbe esserci Canal+, la grande esclusa dalla spartizione dei diritti tv, dato che le restanti partite sono trasmesse da Bein Sports. La stessa Canal+, a marzo, aveva informato la Lfp della propria intenzione di non versare la rata finale da 110 milioni di euro, a seguito della pandemia di Covid-19 e della sospensione (poi definitiva) dei campionati francesi. Adesso potrebbe ritrovarsi in mano il pacchetto di Mediapro.