Napoli-Bari, il Tfn respinge il ricorso di De Laurentiis sulla multiproprietà

La norma sulle multiproprietà non cambia: entro l’inizio della stagione 2024/25 non saranno più ammesse deroghe al divieto di partecipazioni multiple nei club calcistici italiani. Il Tribunale Federale Nazionale ha rigettato il ricorso presentato dai presidenti di Napoli e Bari, Aurelio e Luigi De Laurentiis, sul divieto di partecipazioni in più società del settore professionistico da parte del medesimo soggetto, del suo coniuge o del suo parente e affine entro il quarto grado. Padre e figlio hanno presentato istanza in sede di giustizia sportiva subito dopo la promozione del Bari in Serie B, traguardo che avvicina ulteriormente la data entro cui decidere delle sorti di una o dell’altra società di famiglia. Se i pugliesi dovessero raggiungere la massima serie prima del 2024, infatti, i De Laurentiis si ritroverebbero costretti a lasciare uno dei due club a prescindere dai termini fissati dalle Noif, in quanto sia Bari che Napoli militerebbero nella stessa categoria e ciò non sarebbe concesso dalle norme federali.

Secondo l’art. 16 bis delle Noif sulle partecipazioni societarie, modificato lo scorso 1° ottobre:
1) Non sono ammesse partecipazioni, gestioni o situazioni di controllo, in via diretta o indiretta, in più società del settore professionistico da parte del medesimo soggetto, del suo coniuge o del suo parente e affine entro il quarto grado.
2) Qualora a seguito del passaggio di una società dal settore dilettantistico al settore professionistico si incorra nella situazione vietata dal comma 1, i soggetti interessati devono porvi fine entro e non oltre 5 giorni prima del termine fissato dalle norme federali per il deposito della domanda di ammissione al campionato professionistico di competenza.
3) L’inosservanza del termine di cui al comma 2 comporta la decadenza della affiliazione della società proveniente dal settore dilettantistico. Il provvedimento di decadenza è adottato entro 3 giorni dalla scadenza del termine di cui al comma 2 dal Consiglio Federale su proposta del Presidente Federale, sentita la Commissione di cui all’art. 20 Bis delle Noif.

Di fatto, dunque, le multiproprietà sono già vietate. I casi di Bari e Napoli (così come quelli di Mantova e Verona, entrambe di proprietà di Setti) sono stati però autorizzati tramite una deroga, concessa in quanto uno dei due club in questione – il Bari, per l’appunto – non partecipava ai campionati professionistici quando è stato rilevato dal soggetto già proprietario (o parente stretto di un proprietario) di un altro club. Queste situazioni sono regolate dalla norma transitoria, secondo cui i soggetti a cui è stata concessa la deroga dovranno porre fine alle situazioni di “multiproprietà” entro e non oltre 5 giorni prima del termine fissato dalle norme federali per il deposito della domanda di ammissione al campionato professionistico di competenza della Stagione Sportiva 2024/2025, pena la decadenza della affiliazione della società (o delle società) la cui partecipazione societaria è stata acquisita per ultima.

I termini per evitare un nuovo caso Lazio-Salernitana sono già fissati. In estate, è stato concesso alla Salernitana (controllata al 50% dal figlio di Claudio Lotito e al 50% dal cognato dello stesso) di iscriversi nello stesso campionato di competenza della Lazio, di proprietà di Lotito, solo previo conferimento delle quote a due trust, incaricati di cedere il club campano. Una cessione che si è concretizzata solo al termine ultimo fissato dalla Figc, il 31 dicembre, col passaggio del pacchetto azionario a Iervolino. A Bari, così come a Napoli, si attendono ora i prossimi passi legali da parte di De Laurentiis, che intanto in un’intervista a Dazn ha lasciato intendere che tra i due club verrebbe ceduto il Bari: «Se non dovessimo vincere i vari ricorsi che sono in atto, ce ne faremo una ragione e sarà venduto». Il primo atto si è chiuso con un secco «no» dal Tribunale Federale Nazionale.