Roman Abramovich ribadisce di non voler ripagato il debito da oltre 1,5 miliardi di sterline (circa 1,8 miliardi di euro) per la cessione del Chelsea. Nei giorni scorsi, dalla stampa inglese, era rimbalzata l’indiscrezione relativa ad un dietrofront da parte dell’oligarca russo, che nell’annuncio di voler farsi da parte aveva rinunciato al rimborso dei finanziamenti effettuati nel corso di questi anni al comando del club londinese. Voci che un portavoce di Abramovich, con una nota pubblicata sul sito ufficiale del Chelsea, ha voluto smentire.
«In primo luogo – si legge nel comunicato – le intenzioni del signor Abramovich in relazione alla donazione dei proventi della vendita del Chelsea in beneficenza non sono cambiate. Dall’annuncio iniziale, il team di Abramovich ha identificato alti rappresentanti degli organismi delle Nazioni Unite e delle grandi organizzazioni di beneficenza globali a cui è stato affidato il compito di formare una Fondazione e definire un piano per le sue attività. L’esperto indipendente in carica ha avuto conversazioni con i rappresentanti del governo presentando la struttura e i piani iniziali. Il sig. Abramovich non è stato coinvolto in questo lavoro ed è stato gestito in modo indipendente da esperti con anni di esperienza di lavoro in organizzazioni umanitarie».
Per ciò che riguarda il rimborso dei finanziamenti effettuati nel ventennio in cui è stato proprietario del Chelsea, «il sig. Abramovich non ha chiesto che gli venga rimborsato alcun prestito – ipotesi del tutto false – così come le ipotesi secondo cui il sig. Abramovich avrebbe aumentato il prezzo del club all’ultimo minuto. Nell’ambito dell’obiettivo di Abramovich di trovare un buon custode per il Chelsea, ha tuttavia incoraggiato ogni offerente durante questo processo a impegnarsi a investire nel Club, includendo l’Academy, la squadra femminile, la necessaria riqualificazione dello stadio e il mantenimento del lavoro della Chelsea Foundation. A seguito di sanzioni e altre restrizioni imposte al Sig. Abramovich dal Regno Unito dopo aver annunciato la vendita del Club, il prestito è diventato anche soggetto a sanzioni dell’UE, che richiedono ulteriori approvazioni. Ciò significa che i fondi saranno congelati e soggetti a una procedura legale disciplinata dalle autorità».
Intanto, le trattative per rilevare le quote del Chelsea proseguono. Nei giorni scorsi, la proposta avanzata dall’imprenditore inglese Jim Ratcliff sarebbe stata declinata, mentre il consorzio guidato dalla famiglia Ricketts si sarebbe tirato fuori dalla corsa al club londinese. Rimangono in piedi, a questo punto, le offerte presentate dal consorzio guidato da Todd Boehly e quello in cui è presente tra i principali finanziatori Stephen Pagliuca, azionista dei Boston Celtics nonché dell’Atalanta.