La Juventus, nel secondo semestre dello scorso esercizio, avrebbe chiuso con perdite per 132 milioni di euro. È quanto si evince stando al report pubblicato da Exor, la holding della famiglia Agnelli. Il dato fa riferimento ai dati contabili consolidati predisposti dalla stessa Exor per il periodo che va dal 1° gennaio al 30 giugno, ma non è ancora un dato ufficiale della società bianconera, che però parte dalla base di partenza del primo semestre chiuso al 31 dicembre 2021: in quel caso, il club chiuse i primi sei mesi del passato esercizio con poco meno di 119 milioni di perdite. Se confermato l’ulteriore segno meno emerso dalla semestrale di Exor, la Juventus avrebbe una perdita complessiva di circa 250 milioni di euro. Il Cda juventino si riunirà nella terza settimana di settembre per approvare il bilancio e da lì si capirà se il dato fornito da Exor verrà confermato o rettificato.
Per la quota di proprietà di Exor, che è pari al 63,8% del pacchetto azionario della Juventus, il “peso” della perdita registrata in questi sei mesi dal club bianconero è di 84 milioni di euro. Nel primo semestre del 2021, su 77 milioni di rosso relativo al periodo gennaio-giugno, la quota che è gravata sulle casse di Exor è stata pari a 49 milioni di euro. In quel caso, però, il dato emerso dalla semestrale della holding di casa Agnelli risultò essere inferiore a quello effettivamente messo a bilancio dalla Juventus, che nella prima metà della stagione 2020/21 chiuse con una perdita di 113,7 milioni e al termine dell’esercizio registrò un record negativo con 209,9 milioni di perdite. Il dato proveniente da Exor è dunque indicativo, ma può non rispecchiare il risultato finale che verrà approvato a giorni dal consiglio di amministrazione della Juventus.
Il primo semestre dell’esercizio 2021/22 per la Juventus si è chiuso con una perdita pari a 119 milioni di euro, superiore a quella dei primi sei mesi dell’esercizio precedente di circa 5,3 milioni. L’incremento della perdita del primo semestre è imputabile a minori ricavi per 35,2 milioni di euro, correlati soprattutto a minori proventi per diritti radiotelevisivi (38,8 milioni di euro), parzialmente compensati dai maggiori ricavi da gare, in aumento di 8 milioni grazie alla parziale riapertura dello stadio al pubblico dopo l’allenamento delle misure anti-Covid, e di minori costi operativi per 21 milioni di euro.