La Premier League cerca un nuovo record di ricavi dai proventi televisivi interni, ma l’exploit dell’ultimo triennio sembra essersi esaurito. Con la vendita di cinque pacchetti su sette per il periodo 2019-2022, le emittenti inglesi hanno lanciato un segnale netto: niente più aumenti esponenziali, con cifre quasi raddoppiate di triennio in triennio. Dai 5,14 miliardi di sterline versati da Sky e Bt Sports si passa ai momentanei 4,46 miliardi (5 miliardi di euro al cambio attuale) messi sul piatto da entrambi i soggetti, che appaiono defilati nella corsa al pacchetto F (20 partite in giorni festivi) e G (20 partite da due turni infrasettimanali). I due pacchetti meno remunerativi del lotto, dato che si tratta delle due opzioni col minor numero di partite a disposizione, ma che basteranno ad alzare l’asticella dei ricavi rispetto al passato triennio, quando però il totale degli introiti aumentò del 70% circa.
La Premier League attende offerte soddisfacenti per entrambi i pacchetti e il duopolio Sky-Bt Sports potrebbe essere interrotto da un terzo soggetto: Amazon non ha nascosto il proprio interesse ad entrare nel giro dei diritti televisivi della Premier, dopo aver messo piede nel tennis, ma in corsa ci sono anche Facebook e Netflix. «Proseguiremo il processo di vendita per ottenere il miglior risultato possibile dalla cessione dei restanti pacchetti», ha ammesso il presidente della Premier League, Richard Scudamore, che si dichiara« estremamente compiaciuto che Bt e Sky continuino a considerare la Premier League e i suoi club quale parte importante della loro offerta, entrambi i broadcaster sono partner fantastici e hanno reso la nostra competizione raggiungibile a tifosi sparti in tutta la nazione attraverso una programmazione innovativa e di alta qualità». Sky si è aggiudicata quattro pacchetti per un totale di 128 partite, mentre Bt Sports ha ottenuto un solo pacchetto da 32 partite stagionali.
In attesa di conoscere il destinatario delle altre restanti 40 partite suddivise tra i pacchetti F e G, la certezza di un nuovo record sul fronte dei ricavi televisivi arriva dai diritti per l’estero. Quelli che nel triennio 2016-2019 hanno portato il totale a 10,1 miliardi di sterline e che nel nuovo triennio darà ulteriore slancio ai club della massima serie inglese. I diritti tv per la regione Subsahariana nel triennio 2019-2022 sono stati ceduti a SuperSport per oltre 500 milioni di sterline (il doppio rispetto al 2016-2019), negli Stati Uniti il network NBC pagherà un miliardo di dollari per sei anni a partire dal 2022 e dalla Cina sono pronti a far saltare il banco: PPTV pagherà 180 milioni di sterline all’anno per il prossimo triennio, per un totale di 540 milioni (pari a 607 milioni di euro al cambio attuale). Solo da queste tre regioni, per il triennio 2019-2022, la Premier League si è assicurata circa 476 milioni di sterline a stagione. Oltre mezzo miliardo di euro all’anno, senza contare un’altra sessantina di contratti internazionali destinati a vedere aumentare il proprio valore. Fino alla prossima stagione, il ricavo annuo dalle tv estere sarà di circa 782 milioni di sterline. Dal 2019, la soglia del miliardo sarà superata in scioltezza.