I club della Serie A hanno speso 138 milioni per i compensi dei procuratori nel 2017. Un taglio netto rispetto ai 193,3 milioni dell’anno precedente, complici i costi al ribasso per tre big come Juventus, Napoli e Inter, ma anche per le retrocessioni di Palermo ed Empoli, rispettivamente ottava e decima nella classifica dei club italiani per l’anno passato. Basti pensare che le tre neopromosse, tutte insieme, hanno speso soltanto 3,7 milioni di euro: centomila euro in meno dell’Empoli e 1,2 milioni in meno rispetto al Palermo. Differenze che non bastano certo a spiegare i dati al ribasso per la massima serie nel giro di un anno, dove sono state semmai le big a ridurre le spese.
La Juventus rimane la società col conto maggiormente aperto nei confronti dei procuratori, pur riducendo l’importo dai 51,9 milioni del 2016 ai 42,4 milioni dello scorso anno. Trenta in tutto le operazioni che hanno visto coinvolto il club bianconero e, ad esclusione di Lippi (agente di Ganz e Spinazzola) e Morabito (Zaza e Lemina), ha operato sempre con intermediari diversi. Alle spalle dei campioni d’Italia, balza in avanti la Roma, che nel 2016 aveva speso solo 8,8 milioni per i procuratori. Nel 2017 il conto s’è innalzato a 22,9 milioni, anche perché le operazioni sono aumentate esponenzialmente. Poco dietro, con 21 milioni di spesa, completa il podio il Milan, che nel 2016 aveva speso 15,6 milioni per procuratori, ma che nell’ultima estate ha affrontato un mercato a dir poco dispendioso. E dalle operazioni rese note dalla Figc, spicca quella che il club rossonero ha affidato all’avvocato Giuseppe Bozzo in data 30 maggio 2017 per portare a Milano l’ex attaccante del Real Madrid, Alvaro Morata. Il centravanti spagnolo alla fine s’è trasferito al Chelsea, ma il Milan ha riconosciuto all’intermediario una quota per il lavoro svolto.
L’Inter ha tagliato i costi per procuratori per oltre 20 milioni di euro. Il tutto nonostante le numerose operazioni portate a termine, per lo più legate ai giovani del vivaio. In un anno, il club nerazzurro ha tagliato le proprie spese da 23,5 a meno di 3,2 milioni di euro. Spese limitate, in relazione alla classifica, anche per il Napoli: nel 2016 il club partenopeo aveva versato 13 milioni ai procuratori, cifra ridotta a 5,3 milioni nel 2017. Ridotte anche le operazioni, però, con sole dieci transazioni portate a termine nell’anno solare. La Lazio, fanalino di coda del 2016, non è più il club meno “spendaccione” sul fronte procuratori: da poco più di 700mila euro a 1,13 milioni per i capitolini, che cedono l’ultimo posto alla neopromossa Spal. La matricola ferrarese ha speso solamente 98.750 euro.