La Figc ha approvato la nuova regolamentazione sul “diritto di recompra”. Il Consiglio federale ha votato a favore delle modifiche in merito allo strumento del controriscatto per arginare gli effetti che questo può produrre in termini di plusvalenze (o minusvalenze). “La recompra non avrà più effetti sotto il profilo fiscale – ha spiegato il presidente federale Gabriele Gravina – se non quando viene effettivamente maturata”. Dunque, sul piano contabile, la recompra potrà produrre plusvalenze o minusvalenze soltanto al momento dell’esercizio o della rinuncia del dritto di opzione, possibile solo ed esclusivamente nel primo giorno di trasferimenti previsto nella finestra estiva di mercato della seconda stagione successiva a quella nel corso della quale è avvenuta la cessione definitiva.
La lotta allo strumento della recompra è da tempo uno dei principali cavalli di battaglia di Gravina, intenzionato a limitare operazioni divenute centrali nel boom delle plusvalenze dell’ultimo periodo. La Juventus è uno dei club che ha maggiormente fatto uso della recompra nelle proprie cessioni (sia in prestito che definitive), rinunciando ultimamente all’opzione per alcuni dei suoi giovani: Audero è stato riscattato dalla Samdporia per 20 milioni e Cerri dal Cagliari per 9, ma i bianconeri avrebbero potuto far scattare il controriscatto (o recompra, per l’appunto, dal termine spagnolo che indica questo genere di operazioni). La rinuncia ha invece permesso al club campione d’Italia di generare due plusvalenze per un totale di 28,3 milioni.
Tra i calciatori attualmente ceduti a titolo definitivo con diritto di recompra in Serie A, il più oneroso è Mandragora, attualmente in forza all’Udinese, ma con una clausola che può riportarlo alla Juventus. I friulani hanno versato 20 milioni per il centrocampista dell’Under 21, con la possibilità di “restituirlo” al club originario per 26 milioni di euro entro il 2020. Al momento della cessione, la Juventus ha registrato una plusvalenza di 14,7 milioni. Non sono solo i bianconeri, però, ad avvalersi di questo strumento (previsto anche per Pjaca e Orsolini): l’Inter ha ceduto Radu in prestito al Genoa con obbligo di riscatto (12 milioni nel 2019, 16 milioni nel 2020) e conseguente controriscatto a favore dei nerazzurri; la Roma ha imposto una clausola da 13 milioni per il ritorno alla base di Tumminello entro il 2020, dopo la cessione del giovane attaccante all’Atalanta per 5 milioni; il Napoli ha previsto una recompra per Inglese nel caso in cui il Parma si avvalesse del diritto di riscatto per l’attaccante giunto in prestito quest’estate.
Il direttore generale della Figc, Marco Brunelli, al termine della riunione del Consiglio federale ha poi presentato lo stato d’avanzamento della riorganizzazione dell’attività della Covisoc con un documento che si articola in 4 punti: continuo aggiornamento del sistema normativo; omogeneizzazione dei bilanci e delle informazioni economico-finanziarie; rafforzamento del ruolo e dei poteri; rafforzamento delle procedure di controllo. In tempi brevi sarà ultimato un piano complessivo degli interventi che definisca nel dettaglio modalità e tempi di attuazione di ogni attività insieme ad una stima dei costi. L’obiettivo è portare tutto all’attenzione del prossimo Consiglio Federale.