Il bond da 275 milioni della Roma attira investitori dall’estero. Ad effettuare il collocamento è Goldman Sachs, la banca d’affari statunitense che già nel 2015 aveva sottoscritto un contratto di finanziamento col club giallorosso (per 175 milioni di euro), con Ubi Banca nel ruolo di co-manager e security agent bank. Già a fine luglio, dopo una riunione dei vertici societari a Londra, la Roma aveva annunciato l’emissione del bond. L’obiettivo è quello di far fronte ai mancati introiti Champions per poter ristrutturare il proprio debito: nella semestrale al 31 dicembre 2018, l’indebitamento finanziario consolidato si attestava a 196 milioni di euro, ridotti a 191 milioni al 31 marzo 2019.
Goldman Sachs è già finanziatore del club capitolino. Il 12 febbraio 2015, infatti, la Roma aveva sottoscritto con la banca d’affari americana un contratto di finanziamento per 175 milioni in capo alla controllata ASR Media and Sponsorship. Con questo accordo, i proventi di diritti media e sponsorizzazioni sono stati messi a garanzia del prestito, poi rifinanziato il 22 giugno 2017 con un incremento dell’importo a 230 milioni (e tasso d’interesse superiore al 7% oltre oneri fiscali) con una proroga della scadenza dal giugno 2020 al 2022. Tra gli investitori, oltre a qualche soggetto italiano, vi sarebbero fondi statunitensi già alle prese con investimenti nel mondo del calcio.
Le obbligazioni, emesse per un totale di 275 milioni di euro, hanno un tasso di interesse del 5,125% annuo. L’Inter, che nel 2017 ha seguito la stessa strada lanciando sul mercato un bond da 300 milioni, ha ottenuto un collocamento al 4,875%. Ancora più bassa la cedola fissa annua per il bond da 175 milioni della Juventus, quotato alla Borsa di Dublino con un interesse del 3,375%.