L’Olympique Marsiglia torna nuovamente sotto la lente della Uefa per il mancato rispetto dei paletti imposti dal fair play finanziario. Il club francese è stato deferito, insieme ai polacchi del Lechia Gdansk, alla camera giudicante del Club Financial Control Body, al termine di un’indagine relativa ai controlli periodici previsti dal settlement agreement per la stagione in corso. Secondo l’investigatore capo dell’organo di controllo, i francesi non hanno rispettato le condizioni poste dall’accordo siglato con la Uefa nello scorso mese di giugno. Se la camera giudicante dovesse ravvisare irregolarità nella condotta dell’OM – che ha chiuso l’ultimo bilancio con 91,5 milioni di perdite – potrebbero scattare sanzioni fino all’esclusione dalle competizioni europee.
Durante il monitoraggio relativo alla stagione 2018/19, l’Olympique Marsiglia non ha raggiunto i requisiti di bilancio richiesti dalla Uefa e, il 4 giugno 2019, ha raggiunto un accordo con il Club Financial Control Body per un settlement agreement che copre quattro stagioni sportive, dalla 2019/20 alla 2022/23. In regime di settlement, il club francese ha accettato una serie di limitazioni sul numero di giocatori da includere nella lista A per le competizioni Uefa (22 invece di 25 nella stagione in corso, 23 nella prossima e nelle successive due in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi nei primi due anni) con limiti di spesa sul mercato per le prime due stagioni. Inoltre, nell’accordo, era prevista una sanzione da 2 milioni (da detrarre dai premi Uefa) a cui aggiungere altri 4 milioni per le stagioni successive.
A nove mesi dall’accordo con la Uefa, il Club Financial Control Body punta nuovamente i fari sull’OM per il mancato rispetto dei punti previsti. Per l’esercizio attualmente in corso, l’obiettivo posto dal settlement agreement prevedeva un deficit massimo di 30 milioni di euro, col pareggio di bilancio prefissato per il 2021. Un impegno per nulla semplice, visto che al 30 giugno 2019 il bilancio dei francesi si è chiuso con perdite pari a 91,5 milioni di euro e nella stagione in corso non sono state effettuate plusvalenze degne di nota. I circa 27 milioni derivanti dalle cessioni di Ocampos (Siviglia), N’Jie (Dinamo Mosca) e Luiz Gustavo (Fenerbahce) sono stati interamente reinvestiti per gli acquisti di Benedetto e Rongier. Dinanzi a queste cifre, potrebbe anche non bastare il ritorno in Champions League, dalla quale l’Olympique manca dalla stagione 2013/14.
I marsigliesi, attualmente, sono in corsa per un posto nella massima competizione continentale (secondi in Ligue 1, a +8 dal Rennes terzo), ma se il deficit non dovesse ridursi ad almeno 30 milioni entro fine giugno, l’OM potrebbe rischiare anche l’esclusione dai tornei Uefa come pena massima. Altrimenti, le sanzioni potrebbero riguardare ulteriori restrizioni sul numero di giocatori da inserire in lista A e limiti di spesa sul mercato, oltre a sanzioni pecuniarie. La società francese ha affidato ad un comunicato stampa le proprie reazioni: “L’Olympique Marsiglia prende atto della decisione della camera investigativa di trasmettere il dossier del club alla camera giudicante del Club Financial Control Body. Dopo l’avvio del progetto, l’OM non ha mai nascosto la necessità di investire massivamente con i fondi propri del suo azionista per rilanciare il club e coltivare nuovamente ambizioni elevate”.