La Bundesliga perde 200 milioni di euro dalle televisioni per il quadriennio 2021-2025. È la prima volta da 2002 che i diritti per trasmettere il massimo campionato di calcio tedesco vengono assegnati al ribasso rispetto al periodo precedente. Ad aggiudicarseli sono stati Sky e Dazn, per un ammontare complessivo pari a 4,4 miliardi di euro. Nel 2016, i diritti erano stati ceduti per 4,64 miliardi. Un passo indietro che porterà nelle casse dei 36 club di Bundesliga e 2.Liga una cifra che si aggira sugli 1,1 miliardi a stagione. Il trend segnato dal campionato tedesco, vista la situazione critica dovuta all’emergenza sanitaria, potrebbe essere seguito dagli altri principali tornei di calcio europei, considerando inoltre che nessun nuovo “player” si è inserito sul mercato nonostante le previsioni. Amazon è rimasta fuori, nonostante ci fossero pacchetti adatti al suo ipotetico modello di business, a riprova di come il target miri più verso investimenti minimi per grandi brand come Premier League e Champions.
Che la pandemia di Covid-19 abbia causato questo deprezzamento dei diritti televisivi della Bundesliga è comunque soltanto un’ipotesi. Christian Seifert, presidente di lega (Dfl), si era posto come obiettivo la somma di 1,35 miliardi a stagione, pari a 5,4 miliardi per l’intero quadriennio in questione. Alla fine ha dovuto rinunciare ad un miliardo, ma è lui il primo a non sapere indicare se l’emergenza sanitaria (e la conseguente crisi economica) abbia avuto un ruolo in quanto accaduto o se la Bundesliga avrebbe dovuto attendersi a prescindere un tale ribasso: “Non sappiamo cosa sarebbe successo senza il coronavirus”, ammette Seifert, che avvisa poi le società tedesche in vista del futuro: “Alcuni dovranno stringere un po’ la cinghia. Non solo i club, ma anche i giocatori, gli agenti e tutto il sistema calcio. Ci sarà una correzione al ribasso dell’intera economia calcistica”. In Germania e probabilmente anche altrove, tanto da definire la cifra ottenuta da Sky e Dazn “abbastanza onorevole rispetto ad altri importanti campionati, che presto rinnoveranno i loro diritti”.
Per il quadriennio 2017-2021, la Bundesliga è riuscita incrementare dell’85% i ricavi annui dalle televisioni a livello nazionale. In precedenza, la Dfl non era riuscita a strappare nemmeno un miliardo a stagione, arrivando ai 2,5 miliardi complessivi assegnati con la precedente gara. Pur andando al ribasso, il calcio tedesco rimane oltre soglia del miliardo annuo, aprendo le porte a Dazn che trasmetterà le gare della massima serie tedesca anche in Austria e in Svizzera, oltre che in Germania, siglando il più grande accordo nazionale sulla cessione dei diritti di trasmissione delle partite di calcio mai assegnato ad un servizio di streaming in Europa.
Tra gli altri campionati europei, la Francia aveva già rinnovato i diritti tv prima della pandemia, siglando un accordo con Mediapro, beIN Sports e Free per 1,153 miliardi di euro a stagione fino al 2024. Rimangono ancora da negoziare i contratti Liga e Premier League, che avvieranno l’asta nel 2022, ma prima toccherà alla Serie A, chiamata a firmare un nuovo contratto nel 2021. Per molti presidenti del calcio italiano, un accordo pari a quello chiuso dalla Bundesliga sarebbe comunque un affare. Se in Germania però è stato necessario compiere un passo indietro, tutte le notizie che si rincorrono da settimane in merito alle intenzioni di alcuni fondi di private equity (Advent International, Cvc, Bain, Jp Morgan, Apollo Global Management, Blackstone) pronti ad investire sulla Serie A, diventano sempre meno decifrabili.