“Tutti sanno che la Lazio e la Salernitana hanno la stessa proprietà e la stessa situazione di controllo non può essere mantenuta, pena la mancata iscrizione al campionato”. Con queste parole, il presidente della Figc Gabriele Gravina si è espresso a Radio Anch’io Lo Sport in merito alla possibilità che Claudio Lotito possa detenere le quote di due club in Serie A. Uno scenario che si è concretizzato ieri pomeriggio, con la vittoria della Salernitana sul campo del Pescara. Il 3-0 degli uomini di Castori ha sancito il ritorno dei campani in massima serie, aprendo nuovamente il dibattito sulle multiproprietà: può Lotito essere azionista di riferimento della Lazio e della Salernitana nella stessa categoria? Da regolamento non avrebbe potuto nemmeno in due campionati diversi, ma per lui (come per altri) è stata prevista una deroga. Deroga che la Figc ha deciso di non concedere più in eventuali nuovi casi.
Le norme federali, in tal senso, già prevedono un divieto per le multiproprietà. “Non sono ammesse partecipazioni o gestioni che determinino in capo al medesimo soggetto controlli diretti o indiretti in società appartenenti alla sfera professionistica o al campionato organizzato dal Comitato Interregionale”, recita l’articolo 16 bis delle Noif al primo comma, specificando inoltre che “un soggetto ha una posizione di controllo di una società o associazione sportiva quando allo stesso, ai suoi parenti o affini entro il quarto grado sono riconducibili, anche indirettamente, la maggioranza dei voti di organi decisionali ovvero un’influenza dominante in ragione di partecipazioni particolarmente qualificate o di particolari vincoli contrattuali”. L’inosservanza del divieto “costituisce illecito” con conseguente “sospensione dei contributi federali, da revocarsi in caso di pronuncia definitiva, favorevole alla società”. Se l’illecito dovesse permanere alla scadenza del termine per l’iscrizione, “le società oggetto di controllo non sono ammesse al campionato di competenza e decadono dai contributi federali”. Non si dà luogo a sanzioni in caso il controllo “derivi da successione mortis causa a titolo universale o particolare, o da altri fatti non riconducibili alla volontà dei soggetti interessati”.
Nel caso della Salernitana, l’intero pacchetto azionario è in mano a soggetti la cui partecipazione è in contrasto con le norme federali. Il 50% del club campano è controllato dalla Omnia Service, detenuta interamente da Enrico Lotito, figlio di Claudio. L’altro 50% è invece della Morgenstern, di proprietà dalla Memini, a sua volta controllata da tre soci: Marco Mezzaroma, cognato di Lotito, ha il 55%; Cristina Mezzaroma, moglie del patron della Lazio, ha il 40%; mentre Gianni Mezzaroma, suocero di Lotito, ha il 5%. Tutti parenti o affini entro il quarto grado, dunque impossibilitati a mantenere le quote del club. Finora hanno usufruito di una deroga, come De Laurentiis (proprietario del Napoli) per il Bari, ma le disposizioni transitorie dell’articolo 16 bis delle Noif prevedono al secondo punto che “nell’ipotesi di sopravvenuta compresenza nello stesso campionato di due o più società” oggetto di tale situazione, “la Figc assegna ai soggetti interessati un termine perentorio non superiore a 30 giorni, entro il quale dovrà darsi luogo alla cessazione della situazione di controllo”.
Lotito ha dunque 30 giorni di tempo per decidere se tenere la Lazio o la Salernitana (attraverso i suoi familiari). Stando sempre alle disposizioni transitorie, stavolta al primo punto, tale situazione avrebbe dovuto essere regolarizzata già dal 30 giugno 2013, termine previsto qualora le due società avessero quattro categorie di differenza all’entrata in vigore dell’articolo 16 bis delle Noif. La Morgensten si è aggiudicata la Salernitana post fallimento nel 2011, ripartendo dalla Serie D. Dieci anni dopo, ha completato la scalata fino alla Serie A, ma con la prospettiva di doverla cedere per non andare incontro a possibili irregolarità. E il presidente federale Gravina, in tal senso, non appare disposto a nuove deroghe: “Noi abbiamo un articolo chiaro – ribadisce il numero uno della Figc a Radio Anch’io Lo Sport – quello delle Noif che rafforza un principio statutario importante che non consente la partecipazione e il controllo in via diretta e indiretta in più società nel settore professionistico. Lotito e la Salernitana hanno goduto di una deroga data dieci anni fa. Grandi auguri alla Salernitana, ma le regole sono regole”.