Il mondo del calcio e, in generale, dello sport francese, porta avanti la propria battaglia nei confronti della pirateria televisiva. L’Associazione per la Protezione dei Programmi sportivi (Apps), creata nel gennaio del 2018 da varie emittenti (BeIn Sports, Canal+, Eurosport, TF1, Rmc Sport, La Chaine l’Equipe), federazioni sportive (basket, tennis, calcio, pallamano, rugby e pallavolo) e dal comitato olimpico nazionale francese, ha accolto favorevolmente l’adozione da parte del Senato delle misure previste dal disegno di legge sulla “protezione delle opere nell’era digitale”, presentato dal ministro della cultura Roselyne Bachelot. Un testo già proposto e votato due volte nel 2020 e 2021, che propone un sistema innovativo di lotta contro la pirateria in ambito sportivo.
Il dispositivo dell’articolo 3 permette agli aventi diritto e ai broadcaster di ottenere rapidamente dal giudice una ordinanza dinamica, valida per dodici mesi, che renda possibile impedire l’accesso e dereferenziare siti e server pirata. La natura dinamica di tale ordinanza permette di estendere la sua efficacia ai siti e server pirata che saranno scoperti a seguito della stessa, nel quadro di un dialogo tra le parti nella procedura, con cui è associata la Arcom, la futura autorità sulle comunicazioni e sulla lotta alla pirateria, creata proprio con l’approvazione di questa stessa legge. Questo ente sarà frutto della fusione tra il Consiglio superiore audiovisivo (Csa) e la Alta autorità per la diffusione delle opere e la protezione dei diritti su internet (Hadopi), quest’ultima è l’attuale agenzia pubblica di riferimento nella lotta alla pirateria. Il suo potere di controllo, in questo modo, sarà esteso con agenti autorizzati a condurre indagini.
Secondo un report dell’Hadopi, reso noto lo scorso dicembre, nel 2019 si stima una perdita di ricavi nel settore audiovisivo per gli sport pari a 1,03 miliardi di euro, con una perdita per lo Stato che si aggira sui 332 milioni di euro in mancate tasse e 2650 posti di lavoro messi a rischio. Secondo gli ultimi dati, inoltre, sempre in Francia nel 2020 sono stati 3,4 milioni gli utenti che mensilmente hanno fatto ricorso agli streaming illegali per seguire eventi sportivi. Fino al 2019, l’autorità aveva stimato in 2 milioni di utenti circa l’audience “pirata”.
Dinanzi a queste cifre, l’Apps non può che ritenersi soddisfatta del nuovo passo in avanti fatto dal governo per la lotta alla pirateria. “Gli equilibri ottenuti nel quadro del progetto di legge – recita la nota – in particolare grazie al lavoro attento ed esigente del relatore Jean-Raymond Hugonet e dei senatori Michel Savin e Claude Kern, risponde alle necessità di un intervento in tempo reale e si preoccupa dell’equilibrio tra diritti e doveri delle diverse parti. L’Apps spera fortemente che l’esame del progetto di legge possa aver luogo nell’Assemblea nazionale il prima possibile, così permettendo una protezione efficace delle trasmissioni sportive nei prossimi mesi, nel contesto del post-Covid”.