Un mese per pianificare la gestione del Barcellona. Il presidente Laporta, insediatosi lo scorso 7 marzo sulla poltrona blaugrana, ha riunito ieri il consiglio di amministrazione del club, che ha deliberato la convocazione dell’assemblea generale al Camp Nou per il 4 luglio. Tra gli undici punti all’ordine del giorno, due sono cruciali per il futuro immediato dei catalani: il rifinanziamento per 525 milioni di euro e le decisioni da assumere sul progetto Superlega. Nel primo caso, la mancanza di liquidità sta già incidendo sulle scelte sportive del club, con la conferma di Koeman in panchina e un mercato focalizzato interamente sui parametri zero (Eric Garcia e Aguero già presi, Wijnaldum in trattativa). Per quanto riguarda il secondo, invece, la Uefa ha già annunciato un procedimento disciplinare nei confronti delle tre società ancora legate alla Superlega (ovvero Juventus, Real Madrid e, appunto, il Barça) e per la data di convocazione dell’assemblea dovrebbe già essere emesso un verdetto, con il rischio che questo possa essere un’esclusione dalla Champions League.
Secondo quanto previsto dall’ordine del giorno, i soci saranno chiamati a votare in merito alla “approvazione di operazioni di rifinanziamento per il club, con una o più società, per un importo complessivo fino a 525 milioni di euro”. Al 30 giugno 2020, stando al report pubblicato dal club, i debiti totali ammontavano a 820 milioni di euro, oltre metà dei quali (480 milioni) verso le banche. Nel 2019, il debito complessivo del Barça ammontava a 554 milioni di euro. Il club non ha saldato inoltre alcune rate relative all’acquisto di calciatori in sede di mercato, per un totale di 196,7 milioni di euro. Laporta, in merito all’indebitamento del club, in sede di campagna elettorale ha dichiarato di voler emettere dei bond quinquennali per il rifinanziamento, oltre alle trattative con le banche.
In merito alla partecipazione alla Superlega, il Barcellona è nella stessa situazione di Juventus e Real Madrid. Anzi, ufficialmente, è stato il primo club a dare il proprio benestare ad una lega di questo genere. Lo annunciò l’ex presidente Josep Maria Bartomeu nel giorno delle sue dimissioni: “Il consiglio di amministrazione ha accettato i requisiti per la partecipazione ad una futura Superlega europea per club – è quanto dichiarato da Bartomeu lo scorso 27 ottobre – se partecipare o meno dovrà essere approvato dall’assemblea”. In realtà, le cose da allora sono cambiate parecchio: il progetto è stato avviato, ma dopo due giorni ha visto ritirarsi i sei club inglesi e, a seguire, Atletico Madrid, Inter e Milan. Queste nove società hanno raggiunto un’intesa con la Uefa, le altre tre no e rischiano ora pesanti sanzioni. Il voto dell’assemblea del Barcellona, per forza di cose, non sarà lo stesso immaginato da Bartomeu prima del suo addio al club. Stavolta in ballo c’è una possibile esclusione dalla Champions League con eventuale ricorso al Tas di Losanna (aspettando che si pronunci anche la Corte di Giustizia dell’Ue), oppure un dietrofront.
Gli altri punti che verranno discussi il 4 luglio in assemblea sono: la relazione e l’approvazione del bilancio 2019/20 (rinviata a causa della pandemia), la relazione e l’approvazione del budget per la stagione 2020/21, la relazione e l’approvazione della proposta di riforma degli statuti, la ratifica delle nomine dei membri del Cda e della commissione economica. Per quanto riguarda quest’ultima, il consiglio di amministratore ha approvato la nomina di Jaume Guardiola Romojaro, Joan B. Casas, Jaume Carrasco Nualart, Julia Bosch Jou, Carme Hortalà Vallvé e Eduard Romeu Barcelò. Sono state inoltre approvate le nomine dei membri della commissione disciplinare: Josep Cubells Ribé, Lluis Bou Salazar, Daniel Pintó Sala, Joan Alsina Casanas e Ramon Esteve Blanch.