Il Bayern Monaco stima mancati ricavi per 150 milioni di euro a causa del Covid-19. A tanto ammonterebbe l’impatto della pandemia nelle casse del club tedesco, che nella giornata di ieri ha ufficialmente presentato Oliver Kahn quale nuovo amministratore delegato, dopo le dimissioni di Karl-Heinz Rummenigge. La previsione sugli effetti delle misure adottate per far fronte all’emergenza sanitaria è stata invece annunciata dal presidente Herbert Hainer, in carica dal novembre 2019.
La principale fonte di ricavi ad aver patito gli effetti della pandemia è il botteghino, motivo per cui il Bayern Monaco (come altri club tedeschi) sta muovendosi con l’obiettivo di riaprire le porte agli spettatori, sulla scia di quanto avvenuto già agli Europei: «Stiamo discutendo col governo e con le autorità», ha dichiarato Hainer in conferenza. «Ci aspettiamo – prosegue il presidente – di essere in grado di giocare davanti ai tifosi all’inizio della stagione. La salute delle persone viene sempre prima di tutto, ovviamente. All’inizio della Bundesliga, comunque, dovrebbero certamente essere consentiti più dei 1500 tifosi previsti per le prossime amichevoli. Ne stiamo discutendo con le autorità locali e sanitarie». È da un anno e mezzo, di fatto, che il Bayern non apre l’Allianz Arena ai propri sostenitori: «L’ultima volta è stata l’8 marzo 2020 – ribadisce Hainer – e stiamo ipotizzando mancati ricavi per 150 milioni in questo anno e mezzo».
Il ritorno dei tifosi sugli spalti è uno dei punti toccati anche da Oliver Kahn, in questa prima uscita pubblica da amministratore delegato del Bayern Monaco: «È chiaro a tutti noi dove vogliamo andare col Bayern: vogliamo offrire ai nostri numerosi fan in tutto il mondo un calcio di livello mondiale. Questo è ciò su cui stiamo lavorando giorno e notte. Non c’è niente di meglio che portare gioia ai tifosi. Una cosa è molto chiara: vogliamo riavere gli spettatori allo stadio il prima possibile, ma la salute viene prima di tutto. Stiamo lavorando insieme alla Dfl per poter presto festeggiare tutti guardando di nuovo il calcio dal vivo». Intanto, all’ex portiere tedesco tocca prendere il posto di un totem come Rummenigge: «Lui e Hoeness hanno lasciato un grande vuoto da colmare. Hanno plasmato il Bayern e ne hanno fatto uno dei migliori club del mondo. Sono sfide importanti. Tutti noi ora abbiamo il compito di continuare a rendere il club il più vincente possibile in futuro».
Nel 2020, il Bayern Monaco, nonostante i primi effetti del Covid-19, è riuscito a chiudere l’esercizio con un utile di 9,8 milioni di euro. I ricavi, però, si sono ridotti di 52,4 milioni di euro rispetto all’anno precedente, pur avendo il secondo miglior fatturato di sempre (698 milioni di euro). Già all’epoca, nonostante il risultato positivo, il vicepresidente esecutivo Jan-Christian Dreesen aveva espresso i propri timori in merito alla stagione appena conclusa: «Il club poggia su solide basi, è stato costantemente rafforzato negli ultimi anni e ora sta dimostrando il suo valore in tempi di crisi. Gli effetti della pandemia di Coronavirus, tuttavia, sono una sfida enorme nella stagione in corso, quindi stiamo ipotizzando un notevole calo delle entrate per la stagione 2020/2021 se dovessimo giocare partite a porte chiuse per un lungo periodo». Così è stato e oggi, il Bayern, stima i mancati ricavi in 150 milioni.