La Salernitana giocherà in Serie A nella stagione 2021/22. Il Consiglio federale, riunitosi nella giornata di ieri, ha approvato le condizioni presentate dal trust costituito dal club campano, per scongiurare il rischio di esclusione dal campionato dovuto alla riconducibilità della proprietà a Claudio Lotito, patron della Lazio. Le Noif vietano la multiproprietà, intesa anche come partecipazione da parte di parenti o affini entro il quarto grado, come appunto nel caso dei capitolini e della Salernitana: i granata, neopromossi in massima serie, sono formalmente controllati dalla Omnia Service di Enrico Lotito (figlio di Claudio) e dalla Morgensten di Marco Mezzaroma (cognato di Lotito). Per separare i proprietari dal loro bene, è stato costituito un trust, che solo dopo una prima revisione da parte della Figc è stato corretto, seguendo i paletti richiesti per ottenere l’ammissione in Serie A.
L’approvazione del trust Salernitana 2021 ha ottenuto il voto favorevole di tutti i consiglieri ad eccezione del presidente di Lega B, Mauro Balata, che si è astenuto. Il Consiglio federale ha preso atto del parere positivo della Covisoc in merito alla valutazione della previsione finanziaria e delle conseguente indipendenza del club. Dopodiché l’analisi dei consiglieri si è incentrata sul rispetto delle indicazioni richieste dalla Figc per rendere il trust effettivamente indipendente dalle società disponenti e dalla Lazio. Dopo aver presentato il proprio piano entro la scadenza del termine del 28 giugno, la Salernitana ha dovuto correggere alcuni punti richiesti dalla Federazione per rendere il progetto conforme ai regolamenti. L’ultima versione, presentata lunedì, ha convinto il Consiglio federale, basandosi però sempre su una condizione: la cessione del club entro sei mesi.
«Non sono state fatte valutazioni politiche su questo tema – ha dichiarato il presidente federale Gravina in conferenza stampa – il mio unico obiettivo è la tutela del calcio italiano. Accettate le richieste per rendere indipendente il trust, adesso entro sei mesi la Salernitana dovrà cambiare proprietà, altrimenti è fuori dalla Serie A». Il presidente federale ha inoltre anticipato che in occasione della prossima riunione del Consiglio Federale è sua intenzione proporre una norma che disciplini le multiproprietà anche per le situazioni pregresse, individuando un tempo congruo entro il quale adeguarsi. Oltre al caso Lazio-Salernitana, altre multiproprietà presenti all’interno del calcio italiano riguardano Napoli e Bari, entrambe sotto il controllo della famiglia De Laurentiis, mentre Verona e Mantova rispondono a Setti.
Dopo settimane di angoscia, intanto, la Salernitana può godersi la promozione in Serie A. Il club granata, nella giornata di ieri, si è limitato a comunicare l’ufficialità dell’ammissione alla massima categoria, a cui aveva partecipato per l’ultima volta nella stagione 1998/99: «Il Consiglio Federale della Figc – si legge nella nota – riunitosi oggi in seduta straordinaria, preso atto del parere positivo della Covisoc, ha votato favorevolmente in merito al rispetto delle condizioni del trust Salernitana 2021. La Salernitana ritorna ufficialmente in Serie A dopo 23 anni di assenza».