È scontro in Spagna tra Liga e Federazione sull’accordo con il fondo Cvc. La Rfef ha inviato un burofax alla lega e pubblicato una nota tramite la quale definisce «totalmente illegale» il contratto che dovrebbe portare alla nascita di una newco (col 10% in mano al fondo) per la gestione dei diritti audiovisivi del campionato spagnolo. Un affare da 2,7 miliardi di euro, osteggiato tra le altre da Real Madrid e Barcellona, che hanno accusato la Liga di avere ipotecato il futuro dei club, dato che l’intesa si basa su un accordo della durata di 50 anni. Al loro fianco, oltre ad alcuni club minori (tra cui il Real Oviedo in Segunda Division), adesso si schiera anche la Rfef, tirando in ballo anche la legge spagnola: «Il regio decreto-legge 5/2015 ha istituito un modello di marketing centralizzato molto vantaggioso per la Lnfp (Liga Nacional de Futbol Profesional), stabilendo controlli e contributi obbligatori per determinati scopi. Se la Lnfp ora intende aggirare i controlli e ridurre i contributi a cui la obbliga il regio decreto legge, la Rfef sarà costretta ad esercitare le azioni legali che procedono per difendere i propri diritti e quelli del calcio non professionistico».
«La Real Federación Española de Fútbol – si legge nella nota – ha avuto modo di esaminare prima dell’Assemblea di domani (oggi, ndr) e con un margine di sole 48 ore la documentazione fornita – non sappiamo se in modo completo – dalla Lnfp che struttura l’operazione da essa voluta e da Cvc. Tale operazione, effettuata in assenza della minima pubblicità e concorso nella selezione dell’aggiudicatario, si articola in due parti: quella relativa alla commercializzazione dei diritti audiovisivi, da una parte; e il resto delle attività della Lnfp, che costituiscono un gruppo eterogeneo, dall’altra. Per quanto riguarda gli accordi tra Lnfp e Cvc relativi ai diritti audiovisivi di società e società sportive, la Rfef deve esprimere la sua opposizione. Non solo per motivi legali, che senza dubbio genereranno numerosi contenziosi derivanti dall’accordo e potrebbero mettere in dubbio la propria fattibilità, poiché è destinato a forzare all’estremo alcune istituzioni legali; ma anche per ragioni economiche, dal momento che i diritti di club e Sad sono pesantemente tassati per i prossimi cinquant’anni in cambio di una piccola somma di denaro».
Anche la Federazione, dunque, punta il dito sulla durata e sull’importo previsto dall’accordo tra la Liga e il fondo Cvc, «ma la cosa più importante – prosegue il comunicato – è che l’accordo aumenta la disuguaglianza e rende fondamentalmente e definitivamente impossibile un’evoluzione ragionevole del formato della competizione calcistica professionistica in Spagna, rendendo la competizione pietrificata senza possibilità nella pratica e nell’applicazione dell’accordo». Un contratto che «viola in maniera evidente la legge e il modello sportivo europeo», dal quale sono omessi i «club che partecipano a competizioni non professionistiche che, al momento della loro promozione in competizioni professionistiche, vedranno ridotta la retribuzione da Cvc, senza aver ottenuto alcun beneficio dal contributo di quell’ente». «Se ci sono club – ribadisce la Rfef – che vogliono indebitarsi volontariamente, non c’è problema a farlo, sia che si considerino le condizioni di mercato sia che siano usurai, ma non attraverso un contratto illecito che li obblighi a tutti, attraverso la falsa attribuzione in favore della Lnfp di diritti che essa non possiede».
Javier Tebas, presidente della Liga, deve dunque fare i conti anche con l’opposizione da parte della Federazione, dopo quelle del Barcellona e del Real Madrid. Ancora una volta, Tebas ha scelto Twitter per rispondere agli attacchi, stavolta con tono sarcastico: «Alla fine la Rfef pubblica l’atteso comunicato sulla Superlega appoggiando la Uefa e le leghe. Ah, no! Su un progetto che avrebbe liquidato il calcio spagnolo non si pronunciano. Questo sì, per attaccare la Liga non mancano». Nei giorni scorsi, il presidente della Liga ha risposto a Joan Laporta, presidente del Barcellona, rimarcando come l’accordo con Cvc avrebbe «risolto il grande debito» del club catalano. A Florentino Perez, presidente del Real Madrid, si è rivolto invece con fare poco diplomatico, dopo il comunicato in cui la società madrilena ha annunciato di voler adire le vie legali: «Il metodo minaccioso che FP (Florentino Perez, ndr) utilizza da anni in privato viene ora trasferito al pubblico. Club e istituzioni sopportano da anni le sue minacce. Dal 2015 è contro la vendita centralizzata (dei diritti televisivi della Liga, ndr), le continue impugnazioni degli accordi, la Superlega… Il Real Madrid merita di più».