I versamenti di Friedkin nelle casse della Roma si avvicinano a quota 300 milioni. Nel mese di novembre l’imprenditore texano, per il tramite della controllante diretta Neep Holding, «ha effettuato ulteriori versamenti in conto finanziamento soci pari a 10 milioni di euro», come si legge nel prospetto mensile pubblicato dal club capitolino, «al fine di supportare le esigenze di working capital del gruppo». In totale, dunque, la somma erogata in favore della società si attesta a 294,2 milioni di euro, oltre metà dei quali (circa 151,6 milioni) ascrivibili all’esercizio chiuso il 30 giugno 2021. Venerdì scorso, l’assemblea ha approvato la proposta di incrementare fino a 460 milioni l’importo dell’aumento di capitale, nonché di prorogare al 31 dicembre 2022 il termine ultimo per completarlo.
Nell’esercizio chiuso a giugno, la Roma ha registrato perdite consolidate per 185,3 milioni di euro, in calo rispetto ai 204 milioni di perdite messe a bilancio nell’annata precedente. In particolare, l’esercizio 2020/21 risente dell’impatto delle modifiche introdotte dalla Figc nell’ambito del contrasto degli effetti dovuti alla diffusione del Covid-19, che hanno rideterminato la durata della stagione sportiva 2019/20 in via straordinaria della durata di 14 mesi. I ricavi aumentano di circa 49 milioni e si attestano a 190,4 milioni di euro. Dai diritti tv di Serie A e Coppa Italia, la Roma ottiene 103,5 milioni (contro i 64 milioni de 2020), a cui aggiungere 20,8 milioni «relativi alla contabilizzazione per competenza di quella parte di proventi legati alle gare di campionato 2019-20 disputate nei mesi di luglio e agosto 2020». La qualificazione alle competizioni Uefa ha generato ricavi per 24,8 milioni (circa 8 milioni in più rispetto al 2020) più altri 12,8 milioni contabilizzati tra i ricavi da gare per bonus relativi alla partecipazione e ai risultati conseguiti. I ricavi derivanti da sponsorizzazioni, pari a 19,9 milioni (17,4 milioni nel 2020), sono relativi ai contratti di partnership con Qatar Airways e Hyundai Motors, oltre che al contratto di partnership sottoscritto nel settembre 2020 con Iqonic Group Sarl parzialmente compensati dal venire meno dei ricavi generati dal contratto di sponsorizzazione tecnica con Nike, risolto consensualmente nel luglio 2020 e sostituito da un accordo valido per la stagione sportiva 2020/2021.
La gestione dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori registra nell’esercizio un risultato negativo pari a 1,2 milioni di euro (ricavi netti per 16,1 milioni di euro, al 30 giugno 2020). Il saldo si compone di plusvalenze da cessioni di diritti alle prestazioni sportive, espresse al netto delle attualizzazioni, per 21,3 milioni di euro (20,2 milioni di euro, al 30 giugno 2020), conseguite principalmente attraverso le cessioni dei diritti alle prestazioni sportive dei calciatori Schick, Kolarov, Gonalons, Defrel, Cetin, Coric, Diaby e Cancellieri. Le minusvalenze/svalutazioni da cessioni di diritti alle prestazioni sportive, pari a 21,1 milioni di euro (2,4 milioni di euro, al 30 giugno 2020), sono derivanti da cessioni o risoluzioni contrattuali effettuate successivamente alla chiusura del bilancio e pertanto è stata effettuata una valutazione di recuperabilità con la conseguente svalutazione dei diritti. Infine, il saldo si compone di ricavi per cessioni temporanee e altri proventi per 14,8 milioni di euro (12,4 milioni di euro, al 30 giugno 2020), più che compensati da oneri per acquisizioni temporanee di diritti, bonus, premi di valorizzazione, addestramento tecnico e solidarietà Fifa pari a 16,3 milioni di euro (14 milioni di euro, al 30 giugno 2020).
I costi consolidati ante ammortamenti e svalutazioni al 30 giugno 2021, sono pari a 235,6 milioni di euro (225,1 milioni di euro, al 30 giugno 2020), di cui 9,8 milioni di euro relativi alla contabilizzazione per competenza di quella parte di costi legati alla disputa delle gare di campionato ed Europa League nei mesi di luglio e agosto 2020, oltre che in generale all’estensione della durata dalla stagione sportiva fino al 31 agosto 2020. Nel dettaglio, i costi consolidati si compongono di spese per il personale per 169,4 milioni (in aumento di 14,3 milioni rispetto all’esercizio precedente), spese per servizi pari a 50,9 milioni (pressoché invariate), acquisti di materie di consumo per 6,2 milioni (contro i 6,6 del 2020), spese per godimento di beni di terzi per 4,7 milioni (in calo di circa 900 mila euro) e altri costi per 4,4 milioni.