Appare davvero assurda l'idea lanciata dal Procuratore Capo di Cremona, Roberto Di Martino, di un'amnistia sportiva per chiudere con le inchieste sul calcioscommesse. Soprattutto perchè arriva mentre tre Procure stanno ancora indagando (oltre a quelli lombardi, anche i pm di Bari e Napoli stanno conducendo inchieste sul malaffare e le frodi nel mondo del calcio) e la giustizia sportiva sta per mettersi al lavoro sui filoni emersi in questi mesi. Quale credibilità possono avere i controlli e gli interrogatori se l'autorità giudiziaria si dichiara pronta ad alzare bandiera bianca?
Certo il "perdono" sarebbe concesso a fronte di confessioni e collaborazioni degli indagati, ma ugualmente resta il senso di una resa nell'accertamento dei misfatti e delle responsabilità ai livelli più alti . Già all'epoca di Mani Pulite, 20 anni fa, dopo qualche mese, furono avanzate ipotesi di amnistie e condoni vari. Per fortuna accantonate.
Meno male che il presidente del Coni, Gianni Petrucci, ha preso le distanze dalla proposta di Di Martino: "Rispetto l'opera dei magistrati e dunque ringrazio Di Martino per il lavoro che sta facendo. Ma ho sentito anche il presidente della Figc, Abete, e quella dell'amnistia sportiva è un'ipotesi irrealizzabile", ha risposto il n.1 dello sport italiano. ''Proprio il Coni – ha aggiunto Petrucci – in osservanza al Cio ha recentemente varato un codice etico per il rispetto dei principi di lealtà e correttezza sportiva, è evidente che non possiamo essere favorevoli all'amnistia. Nel momento in cui vengono alla luce certi episodi, il nostro discorso deve essere chiaro dall'inizio e non dare adito a dubbi o interpretazioni diverse''.
I codici di giustizia sportiva già prevedono forme premiali per chi collabora e sono state utilizzate anche la scorsa estate, nel primo processo per il calcio scommesse. Il procuratore Stefano Palazzi, inizierà il 15 marzo gli interrogatori. Moltissimi i calciatori e i dirigenti da sentire. Il processo si terrà questa estate e le sanzioni che devono avere carattere "afflittivo" per il codice di giustizia sportiva, potranno colpire o squadre in bilico, decretandone la retrocessione ovvero la mancata promozione, oppure squadre che saranno costrette a scontare forti penalizzazioni nella stagione 2012/2013.
responsabilità oggettiva rischia così di essere una mannaia per molti club. Ma questa prospettiva, per il bene del calcio tricolore, non può indurre ad atteggiamenti di clemenza precoci e indiscriminati.