Dopo il primo successo stagionale (la FA Cup) e con la prospettiva di contendere al Bayern la Champions league nella finalissima di Monaco, il Chealsa ha appena varato un piano per la costruzione di un nuovo stadio che mandi in pensione Stamford Bridge. L’operazione dovrebbe permettere al club del miliardario russo Roman Abramovich di incrementare il fatturato legato a biglietti e abbonamenti di un terzo. La capienza del nuovo impianto porterebbe infatti gli spettatori paganti dei Blues da 42mila a 60mila.
Il Chelsea ha individuato l’area dove realizzare il nuovo stadio nella vecchia Centrale Elettrica di Battersea, sul lato Sud del Tamigi, un simbolo fisico dell’Inghilterra operaia.
La Battersea Power Station è l’edificio in mattoni più grande d’Europa e occupa uno spazio di trentanove abbandonatissimi acri fatti di sterrati e di binari fuori uso. Lo costruirono nel 1939. Dal 1983, anno della sua chiusura ufficiale, è diventato un luogo di culto. Non tanto per i suoi grandiosi interni ArtDecò, quanto per i Beatles e per i Pink Floyd che vi hanno ambientato musiche e video.
Per questo, hanno spiegato dal club londinese che ha già avanzato una proposta dettagliata agli uffici comunali, “gli elementi architettonici portanti e in particolari le mitiche ciminiere, saranno ristrutturati e mantenuti nelle posizioni originarie, consegnando allo stadio un profilo assolutamente unico”.
Solo per questo intervento conservativo serviranno sessanta milioni. Per Ernst & Young, che ha stimato il valore del sito per conto del comune, gli spazi valgono 400 milioni di sterline. E altrettanti sono necessari per riqualificare l’area con infrastrutture e case popolari. Un gioco da un miliardo di sterline. Gli ostacoli saranno molti. E i tempi si annunciano non brevi. Si parla del 2017.
Intanto, però, Abramovich dimostra di voler fare sul serio e che non ha intenzione di “dismettere” il Chelsea. Tutt’altro.