La lunga e torrida estate del calcio italiano parte stamattina a Roma con il primo processo sportivo stagionale sullo scandalo delle scommesse illecite. Nel palcoscenico dell'ex Ostello della Gioventù al Foro Italico, i giudici della Commissione disciplinare nazionale (primo grado della giustizia sportiva) dovranno esaminare le posizioni di ben 61 tesserati e 22 club – la maggior parte di serie B – deferiti dal procuratore federale Stefano Palazzi. Tra le società coinvolte, Atalanta e Siena,
squadre iscritte al prossimo campionato di serie A.
Mentre però il club toscano – così come lo Spezia – è stato rinviato a giudizio per il coinvolgimento del tesserato Filippo Carobbio ma verrà giudicato compiutamente solo nel prossimo processo (al via dopo metà luglio), quando Palazzi avrà ascoltato anche il presidente Massimo Mezzaroma e l'ex tecnico Antonio Conte, l'Atalanta rischia una nuova penalizzazione per responsabilità oggettiva dopo i sei punti scontati nel campionato di A appena concluso. Il club orobico deve infatti rispondere del comportamento dell'ex capitano Cristiano Doni, già punito con tre anni e sei mesi di squalifica per la tentata e riuscita combine della gara Atalanta-Piacenza del 19 marzo 2011: l'ex
giocatore della nazionale deve ora rigettare le accuse relative a Padova-Atalanta del 26 marzo 2011 (secondo Palazzi avrebbe scommesso 10 mila euro sul pareggio per interposta persona) e
Ascoli-Atalanta del 12 marzo 2011 (omessa denuncia), oltre alla presunta partecipazione a un'associazione finalizzata alla commissione di illeciti (articolo 9 del Codice di giustizia
sportiva) della quale facevano parte, sempre secondo Palazzi, anche Luigi Sartor, Filippo Carobbio, Alessandro Zamperini, Cristian Bertani e Mario Cassano.
L'Atalanta rischia dunque nuovi punti di penalizzazione da scontare nel prossimo campionato così come il Novara, appena retrocesso in B e deferito per i presunti illeciti commessi da Bertani (per il
quale è stata deferita d'ufficio anche la Sampdoria, attuale club dell'attaccante), Fontana, Shala, Ventola in Chievo-Novara del 30 novembre 2010 e Novara-Ascoli del 2 aprile 2011. Molto
pesanti anche le posizioni di Albinoleffe e Grosseto, entrambe deferite per responsabilità oggettiva: il club lombardo deve rispondere delle contestazioni mosse ai suoi tesserati (tra cui Gervasoni e Carobbio) per ben nove tentate combine; il Grosseto è stato invece deferito per i presunti illeciti dei propri tesserati su sette partite. La Commissione disciplinare dovrà valutare anche le posizioni di Ascoli, Modena, Pescara, Reggina, Empoli, Livorno, Padova in serie B; Piacenza e Monza (già retrocesse in Seconda Divisione), Cremonese, Frosinone e Rimini in Lega Pro; Ancona, Ravenna (retrocessa in Eccellenza) e Avesa (coinvolta d'ufficio per il tesserato Federico Cossato)
tra i dilettanti. Tra i 61 deferiti ci sono anche il super pentito Carlo Gervasoni e 7 giocatori coinvolti nell'ultimo filone dell'inchiesta di Cremona e arrestati lunedì: Bertani, Ruopolo, Acerbis, Conteh, Joelson, Turati e Pellicori.
Almeno quindici saranno le richieste di patteggiamento, vagliate già domani dalla
Commissione disciplinare, come molte saranno le eccezioni presentate dai deferiti. Poi Palazzi formulerà le richieste di pena, mentre venerdì – terminata la seconda udienza – i giudici aggiorneranno il calendario del processo. Le sentenze di primo grado dovrebbero arrivare tra dieci giorni, subito dopo la fine dei play off di serie B, poi l'appello davanti alla Corte federale. Nel frattempo, però, l'attività investigativa della Procura Figc riprenderà con nuove audizioni relative alle novità emerse da Cremona, alle carte dell'inchiesta di Bari e agli attesi documenti in arrivo da
Napoli. Perchè la torrida estate del calcio italiano è appena cominciata ed entrerà nel vivo a luglio, con il processo che potrebbe sconvolgere anche la serie A.