Cosa dirà adesso il ct della Nazionale Cesare Prandelli che aveva parlato di 40-50 "sfigatelli" sapendo che tra gli scommettitori potrebbe esserci anche il suo portiere titolare? Lo stesso che qualche giorno fa aveva difeso le annose abitudini del mondo del calcio sui pareggi aggiustati ("meglio due feriti che un morto")?
Dall’indagine sul calcio scommesse della Procura di Cremona si scopre che sono in corso accertamenti su Gianluigi Buffon, sollecitati da un rapporto della Guardia di Finanza inviato alla Procura di Torino. E l’ufficio giudiziario del capoluogo piemontese ha chiesto a Cremona la trasmissione di alcuni atti dell’inchiesta. Gli investigatori delle Fiamme Gialle hanno infatti segnalato ingenti movimenti di denaro effettuati da Buffon che si ipotizza possano essere serviti a giocate sportive, attività espressamente proibita per ogni tesserato della Federcalcio. Sul versante penale, invece, il calciatore non risulta indagato.
In particolare la Finanza avrebbe verificato l’emissione da parte del calciatore di assegni, per importi tra i 50mila e i 200mila euro, destinati al titolare di una tabaccheria di Parma abilitata alle scommesse calcistiche. La somma complessiva movimentata è di un milione e 580mila euro. Il rapporto della Finanza specifica anche che i legali di Buffon hanno giustificato questi spostamenti di denaro come «trasferimenti di denaro volti a tutelare il patrimonio personale di Buffon». La richiesta avanzata dai pm di Torino ai colleghi di Cremona prende spunto da una intercettazione ambientale risalente all’anno passato. In essa si sente Nicola Santoni, ex calciatore e indagato a Cremona, raccontare a un amico che Buffon, Cannavaro e Gattuso sono notoriamente dediti a scommesse sportive. Interrogato a tal proposito Santoni aveva detto che quelle parole erano semplici millanterie.