Roma: Unicredit smentisce il delisting, cerca due nuovi soci di minoranza e punta sui giovani

"L'uscita dalla Borsa per il momento non é in agenda. Condivido in parte le critiche di Zeman che ha auspicato la separazione tra calcio e finanza, in queste condizioni non ha senso che una società di calcio sia quotata, a meno che il calcio non riesca ad ampliare la capacità di generare reddito". Lo ha detto Paolo Fiorentino, Vice direttore generale del gruppo Unicredit, a margine della presentazione dell'Uefa Champions League Trophy Tour. Unicredit é sponsor della Champions League e possiede attraverso Neep una quota della società giallorossa.

Quota che andrà ridotta. "Contrattualmente – ha spiegato ancora Fiorentino – c'é un impegno con gli americani per restare almeno al 10%, l'attuale 40% é troppo. Anche stare al 20% avrebbe senso: ci piacerebbe trovare altri due investitori cui affidare il 10% o 15%. Non cerchiamo di fare cassa, per noi é importante trovare nuovi investitori che diano valore alla società e non vendiamo a chi capita".

La Roma è "una squadra che ha lasciato la strada del mecenatismo e che si avvicina alla gestione di una media impresa italiana. C'è un processo di ristrutturazione in atto, in cui abbiamo ridotto il monte salari e oggi abbiamo, con i giovani, un patrimonio e degli asset che non avevamo prima".