Mario Macalli rieletto presidente della Lega Pro. “Ma ora vado in Procura”

Mario Macalli, al termine dell'assemblea delle società di Prima e Seconda Divisione, è stato riconfermato alla presidenza della Lega Pro, grazie ai 42 voti ottenuti contro i 26 conquistati dallo sfidante, il consigliere della Figc e capo delegazione della Nazionale Under 21 Gabriele Gravina. Una vittoria che però Macalli non festeggia. Il presidente è amareggiato per come si è svolta la campagna elettorale in generale, e per i temi trattati in queste settimana a iniziare dalla riforma del calcio in Italia, e minaccia di rivolgersi, adesso, alla Procura della Repubblica: "Ho vinto contro il Palazzo? Non faccio dietrologie o politiche strane. Non lo so, può darsi che sia stato così. Qualche segnale, parecchi, li abbiamo avuti. Adesso tutti fanno finta di dimenticare ma adesso andremo alla Procura della Repubblica per vedere cosa è successo – ha detto Mario Macalli a margine dell'assemblea delle società -. Veniamo fuori da un confronto che non condivido. I confronti li condivido e sono auspicabili, ma sono più auspicabili quando sono corretti. Esco da questa situazione molto amareggiato perchè quando si arriva a toccare certi tasti e si arriva a certe conclusioni allora non c'è confronto". 



Macalli, poi, fissa i punti del suo nuovo mandato: "Le molte cose che abbiamo fatte le abbiamo fatte sempre col cuore per aiutare i club. Ora il mio obiettivo è quello di cercare di alleviare i problemi che hanno le società e operare nell'interesse loro. In questa rielezione non credo di aver avuto vantaggi da parte di nessuno tranne i presidente che mi hanno dato fiducia. Non so se maledirli o ringraziarli. Sicuramente ringraziarli, mi hanno dato un compito importante e farò di tutto per riuscire a raggiungere gli obiettivi".

La risposta dello sfidante Gabriele Gravina non si è fatta attendere: "Il presidente Macalli non può dire che ha vinto contro il Palazzo. Per lui ho speso parole di rispetto. Il palazzo non si è assolutamente schierato con Gravina. Sia il presidente Abete che altri non hanno chiamato una società. Abete non ha preso parte a questa competizione per sua scelta e io non gliel'ho chiesto". Poi Gravina passa al contrattacco: "Piuttosto, sono io che mi devo lamentare. Uno contro tutti si gioca male, mi viene in mento uno spot pubblicitario 'ti piace vincere facilè. Gravina si è dovuto rimboccare le maniche, senza struttura. Bisogna avere la capacità di autosospendersi, non è giusto, non è corretto, non è equa la competizione dove si utilizza la struttura per fare campagna elettorale. A Mario Macalli faccio un in bocca al lupo e se avrà voglia di non disperdere il valore di queste 26 società che hanno scelto Gravina io sarò sempre a disposizione di questa Lega come ho sempre fatto".

Per Macalli si tratta del quinto mandato consecutivo: eletto per la prima volta presidente della Lega Professionisti di serie C il 10 gennaio 1997, ottiene quattro riconferme nel 2000, nel 2004, nel 2008 e oggi.