La Lega Serie B potrà agire in giudizio contro chi si sia reso responsabile di comportamenti illeciti nell’ambito delle inchieste sul calcioscommesse per ottenere il risarcimento dei danni morali e patrimoniali anche in rappresentanza degli interessi dei club. Questa facoltà è stata riconosciuta da un’ordinanza del Gip del Tribunale di Cremona Guido Salvini depositata il 28 dicembre scorso. Il provvedimento conformemente al parere espresso dal Procuratore di Cremona, Roberto Di Martino, ha accolto l’istanza innovativa depositata dalla Lega Serie B e voluta dall’ex presidente Andrea Abodi.
Come precisa una nota della stessa Lega Serie B l’ordinanza, di fatto, ha individuato l’organizzazione «quale interlocutore istituzionalmente legittimato a coordinare i molteplici interessi dei propri associati. Per fare ciò la Lega Serie B potrà accedere a tutti gli atti dell’inchiesta, per i quali è venuto meno il segreto investigativo, che verranno notificati ai propri legali Luca Ferrari e Guido Camera». Il Gip – spiega, in effetti, la nota – ha evidenziato come la Serie B sia stata doppiamente danneggiata «sia quale ente istituzionale autonomo sia come cessionario dei diritti di credito derivanti dai reati che sta accertando l’inchiesta di Cremona ceduti alla stessa Lega dalla maggior parte delle proprie associate secondo una forma di tutela legale di assoluta novità nel panorama giuridico penale e sportivo». Nell’ordinanza, peraltro, il Gip Salvini sottolinea come alcune società di B (9 su 22) siano state penalizzate dalle frodi sportive commesse dai propri tesserati "infedeli" e hanno dovuto subire le sanzioni della giustizia sportiva sotto il profilo della responsabilità oggettiva ricevendone un danno diretto alla posizione in classifica che ha portato anche a perdere la possibilità di salire ad una categoria superiore o di restare in B (sono 27 i punti complessivi sottratti dalla giustizia sportiva). Ma più in generale «tutte le squadre partecipanti al campionato di B hanno subito un danno in termini di incertezza legato anche al fatto che il sistema dei play off per accedere alla serie A e dei play out per non retrocedere in Lega Pro comporta una lotta serrata tra squadre all’interno di pochi punti in classifica in particolare nella parte finale del torneo in cui si è verificata la maggioranza degli illeciti». Salvini ha poi ricordato che spesso le combine tendevano a determinare i cosiddetti "over", cioè il numero di gol segnati, «e proprio nel meccanismo dei play out e play off, oltre ai punti conseguiti rileva anche il numero dei gol effettuati e subiti». L’«inquinamento del campionato», in definitiva, ha provocato per tutti i club danni da perdita di chances che «anche in assenza della certezza di raggiungere un risultato favorevole, è considerata anche dalla giurisprudenza della Suprema corte, meritevole di tutela sotto il profilo del danno».
(Dal Sole 24 Ore del 9 gennaio 2013)