I campionati italiani di calcio nella stagione in corso non hanno fatto registrare anomali flussi di scommesse. La rassicurazione arrivano direttamente dai Monopoli di Stato che monitorano in tempo reale i movimenti delle puntate in particolare sui tornei di serie A, B e Lega Pro, e a differenza di quanto accaduto nelle precedenti annate non hanno finora registrato giocate sospette per entità e numero su match interni.
La stagione in corso. Le segnalazioni scattano quando i Monopoli rilevano flussi abnormi di giocate rispetto all'importanza dell'incontro, quando le giocate si orientano in modo univoco, o ancora quando un numero eccessivo di puntate viene piazzato su scommesse più di nicchia, come l'Under/Over, Primo tempo/finale, o Primo tempo 1×2. In questa stagione ci sono stati, per la verità, due o tre episodi di movimenti fuori dalla norma, ma i risultati sui quali si era concentrato in poco tempo una mole di scommesse fuori dall'ordinario non si sono realizzati. In caso contrario, i tecnici dei Monopoli avrebbe segnalato la situazione anomalo alla Figc ed eventualmente alle Procure impegnate nelle indagini sul calcioscommesse come avvenuto in passato.
Europol. L'inchiesta ad ampio raggio annunciata da Europol su un'organizzazione composta da oltre 50 persone che avrebbe truccato più di 380 partite in oltre una quindicina di Paesi, tra cui Gran Bretagna, Germania, Olanda, Ungheria, Turchia, Svizzera, Austria e Slovenia, non sorprende comunque i tecnici dei Monopoli che ben conoscono i pericoli di inquinamento ad opera di gruppi criminali che il mondo dello sport professionistico e delle scommesse corre. Nelle indagini di Europol sulle combine che hanno coinvolto 425 tra arbitri, calciatori e dirigenti, ci sono alcuni elementi in comune con le inchieste che da due anni scuotono il calcio in Italia. Non a caso nel fascicolo di 150 match disputati tra il 2008 e il 2011 per i quali sono state raggiunte prove inconfutabili di frodi, citati dal direttore dell'Europol, il britannico Rob Wainwright, ci sono anche gare italiane già oggetto di indagine a Cremona e Bari.
Singapore. Come emerso già nelle inchieste condotte in Italia l'epicentro delle scommesse illegali si trova in Asia, a Singapore. Lì avvengono le giocate attraverso piattaforme informatiche. Le giocate e le vincite avvengono attraverso carte di credito e circuiti teoricamente tracciabili e tracciati,ma data la scarsità di controlli e le ingenti somme puntate (si parla di decine di miliardi di euro all'anno), rendono il sistema relativamente sicuro. Per questo come gli organi di Polizia denunciano da tempo, sono sempre di più le strutture criminali che hanno scelto il circuito delle scommesse, ritenuto più blindato di quelli usati tradizionalmente, per riciclare i propri guadagni illeciti. In questi flussi enormi si inseriscono i gruppi di malviventi che cercano di lucrare tentando di addomesticare le partite, dove hanno ramificato una rete di contatti con gli addetti ai lavori (calciatori, dirigenti, arbitri) disposti a farsi corrompere, per assicurare alle grandi mafie risultati "certi" e dunque una "pulizia" ancora più efficace del denaro sporco.