La promozione è costata al Torino due bilanci in rosso per complessivi 25,8 milioni di euro. Gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2010 e 2011 si sono chiusi infatti, rispettivamente, con un rosso di 11,1 e 14,7 milioni. Il fatturato del club di Urbano Cairo era nel 2010 di 31,8 milioni ed sceso nel 2011 a 19,9, soprattutto a causa della riduzione dei contributi di mutualità (calati da 7, a 48, milioni) e delle plusvalenze da calciomercato (scese da 11 a 5 milioni).
Le entrate dal botteghino sono diminuite nel 2011 a 2,2 milioni rispetto ai 3,3 del 2010. I diritti tv hanno fruttato 0,5 milioni, i ricavi commerciali 4,7 milioni.
I costi di produzione complessivi sono stati nel 2011 di 41,5 milioni (erano 47,9 l'anno precedente). Per salari e stipendi il club granata ha speso nei due anni 39,5 milioni (19,1 nel 2011 e 20,4 nel 2010), con ammortamenti pari nel 2011 a 9,4 milioni e nel 2010 a 10,3 milioni. Per effetto del calo del giro d'affari la differenza tra valore e costi della produzione nel 2011 è salita a 21,6 milioni.
L'attivo circolante, infine, ha raggiunto al 31 dicembre 2011 i 23,2 milioni (19,2 di crediti più 4 milioni di disponibilità liquide). I debiti totali ammontano alla stessa data a 39,9 milioni di euro (erano pari a 31,4 milioni a fine 2010).