Quasi due miliardi di euro (2,5 miliardi di dollari). Questa la cifra, in diminuzione del 10% rispetto al 2011, spesa nel mondo nel 2012 per gli 11.552 trasferimenti internazionali di calciatori (più uno per cento). I dati sono stati raccolti sulla base del Transfer Matching System (TMS), banca dati che deve essere utilizzata da tutti i club del mondo per i trasferimenti internazionali di giocatori professionisti.
La Fifa ha pubblicato il bilancio riassuntivo cel calciomercato, intitolato Global Market Transfer 2012. Su questi 11.552 trasferimenti solo il 14% ha tuttavia implicato indennizzi da un club all'altro. Il 70% dei trasferimenti internazionali è stato effettuato per giocatori senza o a fine contratto ed il 16% è composto da prestiti. Il 64% dei trasferimenti è avvenuto fra gennaio, luglio ed agosto. "Questo è quanto auspicato dalla Fifa, la quale non ha però imposto a livello mondiale un periodo fisso per i trasferimenti", ha spiegato nel corso di una conferenza telefonica con alcune agenzie stampa internazionali Mark Goddard, general manager del TMS.
La prima edizione del Global Market Transfer era stata pubblicata nel 2011 e si evince che il ruolo degli intermediari (o agenti) è notevolmente aumentato. Quando i club hanno fatto ricorso ad agenti (nel 21% dei casi), hanno versato loro in media il 28% della somma di trasferimento, invece del 20% nel 2011. "Non spetta a noi commentare questi dati, ma verranno utili alla Fifa per prendere eventuali disposizioni", ha detto Goddard. Globalmente è l'Inghilterra ad aver speso di più per gli intermediari (59 milioni di dollari), con l'Italia al secondo posto (41 milioni).
Il campionato brasiliano ha fatto registrare il maggior numero di trasferimenti internazionali : 696 in entrata e 618 in uscita. L'Italia ha dal canto suo"importato" 263 calciatori mentre 339 sono partiti all'estero. A livello di nazionalità, sono ben 1463 i brasiliani implicati nei trasferimenti internazionali, ossia quasi il doppio degli argentini (782). Seguono i britannici (507, ma vengono contabilizzati anche i trasferimenti fra una federazione e l'altra del Regno Unito, ad esempio fra Scozia ed Inghilterra), mentre gli italiani occupano l'undicesimo posto con 213.
Il bilancio globale per i club italiani sul mercato mondiale è positivo. Fra entrate ed uscite di giocatori a livello internazionale, le società italiane hanno realizzato un attivo di 91 milioni di dollari. Solo il Brasile (più 121 milioni) ed il Portogallo (più 103 milioni) hanno fatto meglio. Tanti altri dati figurano nel rapporto della Fifa, quali l'età media dei giocatori trasferiti a livello internazionale (24 anni e 10 mesi) o la durata dei contratti (3 anni per i calciatori che erano sotto contratto con un altro club, 1 anno e 4 mesi per i liberi).