I procuratori ricorrono contro il fair play finanziario. Ma la Ue ha già dato l’ok al progetto

Agenti e procuratori contro il fair play finanziario. L'agente Fifa Daniel Striani, rappresentato dall'avvocato Jean-Luis Dupont (lo stesso che ottenne la storica sentenza Bosman che ha garantito la libera circolazione ai calciatori con cittadinanza Ue) ha presentato un ricorso alla Commissione Ue contro ilFinancial Fair Play. Striani contesta, tra le altre cose, l'articolo 57 del regolamento Uefa che ha stabilito l'obbligo del pareggio di bilancio (la cosiddetta break-even rule) per le squadre e che limiterebbe il principio di concorrenza, disincentivando gli investimenti, cristallizzando la struttura del mercato esistente e i rapporti di forza fra i club, riducendo il numero dei trasferimenti, del loro valore, nonchè il livello degli stipendi dei calciatori e di conseguenza sui ricavi degli agenti.

Il ricorso, a meno di clamorosi dietrofront, dell'Unione europea non sembra destinato a scalfire il sistema di limitazione delle spese introdotto voluto dal presidente Uefa Michel Platini e accolto dall'Eca (l'associazione dei prinicipali club del Vecchio Continente). Bruxelles, infatti, in più occasioni si è pronunciata a favore del Financial fair play. Nel marzo dello scorso anno la Commissione europea ha espresso una posizione ufficiale confermando che le norme sul fair play finanziario sono in linea con la politica di aiuti di stato dell'Unione europea. In quella occasione, attraverso, un comunicato congiunto il presidente Uefa Michel Platini e il commissario per la concorrenza Joaqui'n Almunia, hanno evidenziato la coerenza tra le regole e gli obiettivi del fair play finanziario e quelli della Commissione nel settore degli aiuti di stato.