Braccio di ferro tra la Federcalcio francese (FFF) e il Monaco Football Club (ASMFC), che vuole continuare a militare nel campionato di Francia mantenendo però la sua sede sociale nel Principato, con tutti i vantaggi fiscali che questo comporta. Secondo una nota diffusa domenica scorsa dal club monegasco, che si appresta a tornare nella Ligue 1, il presidente della FFF, Noel Le Graet, avrebbe chiesto al Monaco 200 milioni di euro per poter continuare a giocare in Francia. Una notizia smentita dalla stessa Federcalcio. Il comunicato ha comunque contribuito ad avvelenare le relazioni già tese tra il club del miliardario russo Dmitry Rybolovlev e le istituzioni del calcio transalpino. Un rapporto che è iniziato a precipitare lo scorso 21 marzo, quando il Consiglio d'amministrazione della Lega calcio (LFB) ha preso una decisione storica: dal giugno 2014 tutte le squadre dovranno possedere la propria sede sociale in Francia. Una vera batosta per l'ex oligarca russo (che ha annunciato per il team guidato in panchina da Claudio Ranieri investimenti per oltre 100 milioni nel prossimo quadriennio), visto che i vantaggi fiscali del Principato rappresentano per lui un indubbio vantaggio rispetto alla Francia (a maggior ragione con lo spauracchio della tassa Hollande al 75% per i redditi sopra il milione di euro). Di fatto sulle persone fisiche in Costa azzurra non esiste una vera e propria imposta mentre sulle società il prelievo fiscale pari al 33,3% si applica (con una lunga serie di eccezioni) in realtà su una base imponibile molto ristretta che lo rende particolarmente favorevole.