Cavani, Cavani, Cavani. Non si parla che del Matador nei conciliaboli sul calciomercato. Ma davvero Cavani è destinato ad abbandonare Napoli e a calcare altri campi? Chi è che può permetetrsi al giorno d’oggi di accaparrarsi le prestazioni dell’attaccante uruguaiano? A conti fatti l’operazione Cavani vale tra i 120 e 130 milioni di euro. Ai celeberrimi 63 milioni della clausola rescissoria va sommato un ingaggio stagionale di almeno 7,5 milioni (che con le imposte fanno, a seconda dell’aliquota, fra i 12 e 13 milioni di costo annuo per il club, e oltre 60 nei cinque anni). Chi può permettersi un impegno finanziario simile, posto che il Napoli non ha bisogno economicamente di cedere Cavani e può pretendere l’intero prezzo del cartellino?
In realtà, l’unico club al mondo che oggi potrebbe concedersi il lusso di acquistare il Matador sarebbe il Bayern Monaco, forte di un fatturato consolidato nel 2012 di 373 milioni, ingaggi per 165 e un utile di 11 milioni. Una situazione di forza finanziaria e di solidità uniche nel panorama internazionale. Tuttavia il team campione d’Europa guidato in panchina da Bep Guardiola non ha manifestato particolare interesse per Cavani.
In Spagna, le candidate potenziali sarebbero Real Madrid e Barcellona. Sono le prime due squadre per fatturato in Europa. Il Real nel 2012 ha sfondato la soglia dei 500 milioni di ricavi e ha realizzato un utile netto di 24,2 milioni di euro (numeri che saranno confermati nel 2013) e paga ingaggi per 234 milioni. Il Barcellona con 483 milioni di ricavi ha prodotto un utile di 49 e spende in salari 238 milioni. Gli ingaggi oscillano sotto la soglia di rischio del 70% del fatturato. Ci sarebbero perciò condizioni favorevoli per entrambi i club. Il Barca tuttavia ha scelto in tempi non sospetti Neymar per rafforzarsi, mentre il Real (il team “sognato” dal piccolo Matador) è da mesi in pensosa riflessione. Con la difficile congiuntura economica spagnola e la drammatica disoccuppazione gionalile spiegare al paese una mega-spesa come quella necessaria per prendere Cavani non è semplice per Florentino Perez (storicamente vicino al premier del Partito Popolare Mariano Rajoy). Servirebbero “contropartite”, vale a dire cessioni eccellenti e “risparmi” per giustificare il blitz. Anche perché il Consiglio superiore dello sport iberico sta per imporre ai club spagnoli indebitati per oltre 4 miliardi una robusta cura dimagrante con tagli al monte ingaggi per 100 milioni di euro da effettuare già nella prossima stagione. Naturalmente Barca e Real che hanno buone finanze risentiranno meno della stretta, ma non potranno esimersi dal dare il buon esempio.
Passando in Francia, c’è da dire che le spese irrazionali (nell’ottica del fair play finanziario) dell’oligarca russo Dmitry Rybolovlev hanno finora sconvolto il mercato. L’acquisto di Falcao ha di fatto aperto il giro di valzer dei bomber mondiali. Cavani però non è finito sul taccuino degli emissari del Monaco, né di quelli del Paris Saint Germain dello sceicco qatariota Al thani. Il club parigino anzi finora è rimasto fermo, dopo i fuochi d’artificio delle ultime due stagioni, in attesa di capire come sarà giudicata dalla Uefa la mega-sponsorizzazione elargita dall’Ente del turismo del Qatar, (oltre 125 milioni annui retroattivi al 2012), grazie alla quale i conti risultano in linea con il fair play finanziario. Dunque, appare al momento improbabile un assalto al Matador.
Non resta perciò che la ricchissima Premier. Avendo fatto altre scelte il Manchester United sono due i club papabili per Cavani. Il Manchester City però deve barcamenarsi con un bilancio 2012 chiuso con un deficit di 120 milioni (240 il rosso del 2011) e un bilancio 2013 che non sarà migliorato significativamente a causa dell’eliminazione precoce della Champions. Lo sceicco Mansour potrebbe mettere mano al portafoglio e regalare Cavani al neo tecnico Pellegrini, ma metterebbe seriamente a rischio la permanenza nell’Europa nobile l’anno prossimo, anche se ci fossero altre cessioni eccellenti dopo quella di Tevez.
Ecco perché (escluse opzioni dell'Europa ex sovietica alla Eto'o) l’unico club candidato ad assoldare il Matador sembra essere il Chelsea che l’anno scorso, dopo dieci anni, ha chiuso il primo bilancio in nero. L’utile inferiore ai 2 milioni non è però frutto di un equilibrio strutturale in quanto è dipeso da operazioni finanziarie straordinarie, da plusvalenze per 30 milioni e dai ricavi della Champions vinta (oltre 60 milioni). Il fatturato 2012 pari a 322 milioni risulta così appesantito ancora da un monte ingaggi pari a 213 milioni. L’anno prossimo i club della Premier da un lato beneficeranno di introiti tv supplementari che mediamente daranno circa 30 milioni in più a ciascuna società ma, dall’altro lato, dovranno limitare (a 5 milioni massimo) l’incremento dei salari come ha deciso la Lega la scorsa primavera per tenere a bada i costi. Dunque, anche il Chelsea potrà tentare l’assalto a Cavani solo se riuscirà a piazzare la cessione di qualche top player attualmente in organico che lasci uno spazio di manovra sul fronte degli ingaggi.
In definitiva, non è detto che Cavani resti a Napoli, anzi è molto probabile che il prossimo campionato lo giochi all’estero, ma non è così scontato, come magari sarebbe stato solo l’anno scorso, che tutti i tasselli di questo complesso mosaico vadano a posto