Il nuovo presidente dell'Inter Erick Thohir avrà una settimana densa d'impegni istituzionali e societari per impostare il nuovo corso nerazzurro. Nei prossimi giorni, tra gli altri, dovrà infatti incontrare, l'ad del Milan, Adriano Galliani (che chissà come avrà preso la prima battuta italiana del magnate indonesiano "chi non salta rossonero è!") e il Governatore della Lombardia Roberto Maroni. Quest'ultimo dovrà dimostrare di avere la stessa dote rivendicata da Thohir negli affari (la "pazienza"), se vorrà avere risposte concrete sull'ipotesi di vedere realizzato nell'area dell'Expo, dopo l'evento del 2015, il futuro stadio di proprietà nerazzurro. La costruzione di un impianto di proprietà è uscita quasi subito dal dossier realtivo alla cessione della maggioranza dell'Inter, dati i costi (circa 300 milioni per un impianto da 60mila posti) e date le priorità che la nuova dirigenza nerazzurra si è assegnate: riportare i conti in equilibrio e rilanciare sportivamente il team nel giro dei prossimi 2 o 3 anni. Certo, c'è la legge sugli stadi che il premier Enrico Letta si è impegnato ad approvare entro la fine dell'anno, traducendola in un emendamento alla legge di Stabilità per il 2014,ora all'esame del Parlamento. Ma Thohir e soci in questo momento hanno altri programmi. Così come lo stesso "socio" Moratti, neo presidente onorario del club.
Le spiegazioni di Moratti. Uscito dall'assemblea che ha sancito l'approdo del magnate indonesiano e del suo staff all'interno del nuovo cda nerazzurro, Moratti ha spiegato la logica del passaggio di consegne fra la vecchia e la nuova proprietà: "Non é nostra abitudine né di mio figlio né mia avere sulle spalle gli altri. Molto sinceramente la carica di presidente onoraria e vicepresidente per mio figlio ci permetterà di restare comunque vicino alla squadra". Sulla storica vendita, Moratti ha precisato: "È da un pò di tempo che faccio questo passo e mi sono abituato, ma sono emozionato. I progetti, il futuro, il continuare lo stesso livello di ambizione, é giusto avere un socio che porti qualcosa di nuovo. Quello che portano loro é entusiasmo che viene dai paesi in crescita e vedono questa cosa come un impegno".
La filosofia di Thohir. Ecco le prime parole e soprattuttom i ringraziamenti del Thohir neo presidente: "Grazie a tutti per essere qui oggi, questo sogno grazie a Dio si é realizzato. Grazie alla famiglia Moratti, a Massimo per la fiducia e per il supporto nei miei confronti, e per la continuità di supporto che mi darà ancora. Grazie ai miei due principali amici e partner, che da 20 anni lavorano con me. Il nostro impegno é lavorare sodo e duro insieme per il meglio. Grazie alle nostre famiglie, alla mia a quella di Handy Soetedjo e Rosan Roeslani perché ci hanno sempre sostenuto e hanno pregato per noi. Mi aiuteranno quando in piena notte manderò sms a Moratti e ringrazio anche mia moglie per essermi accanto in questa avventura. Grazie anche ai tifosi di tutto il mondo che tramite i media hanno dimostrato vicinanza nei miei confronti. Poi grazie a tutti gli advisor e i consulenti che hanno collaborato per rendere tutto questo possibile. Sarà importante rendere l'Inter una squadra vincente, bella ed entusiasmante da vedere, un club in salute finanziariamente per competere a livello internazionale. Il mondo del calcio sta cambiando, il Financial Fair Play é un aspetto importante. Il nostro obiettivo é rendere questo club più forte. Il nuovo Cda con Angelomario, io, Handy e Rosan promettiamo di lavorare duramente, con Massimo Moratti, con Mazzarri e con la squadra. In questi mesi sono state gettate le basi per il futuro. C'é fiducia in quello che fa Mazzarri, l'obiettivo é fare in modo che l'Inter sia sempre più vincente".
La memoria di Facchetti. Thohir ha poi omaggiato un caposaldo della storia nerazzurra: "Vorrei citare Giacinto Facchetti, che disse "il segreto di ogni trionfo é la forza di ogni convinzion". La nostra convinzione é la passione. Avremo un compito difficile, ma i nostri obiettivi saranno chiari e tutto sarà basato sul lavoro, per continuare a rendere l'Inter quella che Massimo Moratti e la sua famiglia hanno reso negli ultimi 18 anni. Vogliamo continuare così, perché l'Inter sia più competitiva".
Gli obiettivi: tornare agli anni Ottanta. Sulle strategie di sviluppo dell'Inter, Thohir è stato esplicito: "La Serie A era estremamente famosa in Asia negli anni '80 e quando io e i miei partner eravamo adolescenti, la nostra scelta per chi tifare é stata l'Inter. Vogliamo perciò aumentare il numero dei tifosi nerazzurri come all'epoca. In Asia ci sono 2,5 miliardi di persone e dobbiamo coinvolgerle. Lo stesso accade negli Stati Uniti". Ecco dunque la parole d'ordine del nuovo corso: valorizzazione e globalizzazione del brand, ripianamento dei debiti, riassestamento dei conti, in modo da riportare l'Inter fra i primi 10 club al mondo (con o senza stadio di proprietà).