Giustizia sportiva: la “rivoluzione” di Malagò partirà dal 1° luglio 2014, addio allo “scontificio” del Tnas

"Una rivoluzione". Così l'ha definita il presidente del Coni, Giovanni Malagò. È la sua riforma della giustizia sportiva, la vera, grande promessa mantenuta dal nuovo numero uno del Comitato Olimpico, una riforma che cancella il Tnas, denominato anche "scontificio". Il Consiglio nazionale del Coni l'ha approvata, con tre voti contrari (quelli del presidente della Figc, Giancarlo Abete, Gianni Petrucci, Federbasket, e Paolo Barelli, Federnuoto). ''Per quanto riguarda la parte internazionale la  responsabilità politica della decisione presa dalla Giunta me la  prendo io e non me la faccio dettare dalla Federcalcio''. Con queste  parole Malagò ha risposto al presidente della Figc Abete che nel suo intervento in Consiglio nazionale ha espresso le sue perplessità sulla riforma in quanto a livello internazionale la Figc si sarebbe dovuta presentare davanti a Uefa e Fifa con un codice ''frutto di un ente pubblico che fino a prova contraria è soggetto terzo rispetto al libero associazionismo capace di provocare un'invasione di campo in aree la cui titolarità spetta alle libere  federazioni''.

Quanto ai contenuti della riforma, viene istituita invece la Procura Generale dello Sport (presidente, il generale dei Carabinieri, Enrico Cataldi) e il Collegio di Garanzia dello Sport (l'ex ministro degli esteri, Franco Frattini), e poi ecco l'idea che non é piaciuta ad Abete, il codice unico di giustizia sportiva: "D'accordo con la nascita del Collegio di Garanzia – chiarisce quindi il numero uno di via Allegri – e d'accordo sulla nascita della Super Procura, ma non sono d'accordo sul codice di giustizia unico e sono preoccupatosul versante dei rapporti internazionali di tutte le federazioni". Abete ha parlato di "pericolo" di fuga di notizie. Il Collegio farà da terzo grado, l'equivalente della Cassazione dello Sport (ma senza entrare nel merito, potrà soltanto intervenire sulla legittimità delle sentenze con la facoltà di rimandare le parti ai precedenti gradi di giudizio), ma dal primo luglio 2014 – data di entrata in vigore del nuovo ordinamento e dei nuovi organismi – il Super Procuratore potrà anche intervenire «ex ante», cioé sostenendo l'attività delle procure federali e intervenendo anche attraverso il potere di avocazione. Cosa significa? Ad Abete non piace questa "cogestione", cioé la possibilità del Super Procuratore che, oltre a "bacchettare" i colleghi, in casi di estrema gravità, potrà acquisire gli atti. Ciò rischia di creare ulteriore fuga di notizie e remissione da parte dei pm ordinari nel dare il materiale in tempi rapidi. 

Entro la prossima giunta di gennaio, la Commissione di tutela composta da Annibale Marini, Carlo Deodato e Luigi Fumagalli, si occuperà di individuare al massimo 50 persone che dovranno sostituire gli attuali membri del Tnas e dell'Alta Corte."Da una parte il Coni garantisce rispetto per gli organi federali, ma al tempo stesso chiediamo che il percorso dei processi sia equo e trasparente, nei tempi e nei modi", ha concluso Malagò.