Paris Saint-Germain e Manchester City verranno punite dalla Uefa per non avere rispettato i regolamenti sul Fair Play Finanziario. Le sanzioni non sono così blande come si temeva alla luce di quanto trapelato nei mesi scorsi da Nyon. Non c’è l’esclusione dalle coppe europee, come anticipato qualche giorni fa da Michel Platini, ma l’impatto economico delle misure che entro la fine della settimana saranno ufficializzate (al netto di possibili ricorsi) è rilevante. Ai due club sarà comminata una multa da 60 milioni di euro pagabili in tre anni, oltre ad un tetto salariale per la prossima stagione. Le rose delle due squadre per la prossima Champions League, inoltre, verranno ridotte da 25 a 21 elementi, senza però nessuna deroga riguardante la presenza obbligatoria di otto giocatori provenienti dai settori giovanili locali. Oltre a Psg e City saranno puniti con pene più lievi altri sette club. A subire conseguenze per il mancato rispetto delle regole Uefa saranno club russi (come lo Zenit San Pietroburgo), turchi (Galatasaray), spagnoli (Valencia) e portoghesi. Una sanzione dovrebbe arrivare anche per l’Inter (che ha accumulato un rosso di circa 150 milioni nel biennio 2012/13). Il club nerazzurro dovrebbe essere l’unica italiana punita, ma la sanzione dovrebbe essere più leggera rispetto agli altri club (si parla di una multa).
Tetto ingaggi da record per il Psg. Il Paris Saint-Germain, stando a quanto riportato da L’Equipe, proverà a patteggiare con la Uefa. Le sanzioni, infatti, non sono ancora operative. La Uefa ha dato alle società tempo fino a questa settimana per trovare un accordo e per cercare di rientrare nei parametri. I francesi cercheranno di trovare un accordo soprattutto sulla base del tetto salariale, considerando che attualmente il club parigino ha il monte ingaggi tra i più alti d’Europa, con 240 milioni di euro versati ai propri giocatori. Tra le quattro sanzioni previste per il Psg c’è anche un limite per il prossimo calciomercato pari a 60 milioni di spesa massima inclusi eventuali ricavi da cessioni. Questo potrebbe allontare la chance di ingaggiare un big come Pogba.
Patteggiamento difficile per il City. Situazione pressoché identica per il Manchester City a livello di sanzioni, ma decisamente diversa per quel che riguarda un possibile patteggiamento con la Uefa. Il club inglese è ben lontano dal trovare un accordo, e se non dovessero essere rispettati i termini, allora la decisione del massimo organo europeo sarebbe irrevocabile. Il rischio potrebbe riguardare pene più severe qualora i Citizens non dovessero riuscire a trovare un accordo con la Uefa. Il Manchester City di proprietà dal 2008 della “Abu Dhabi United Group” dello sceicco Mansour ha chiuso i conti del 2013 con un passivo di circa 60 milioni, e di circa 120 nel 2012. Quasi il quadruplo rispetto al limite consentito di 45 milioni. Il fatturato del City è salito da 278 a 326 milioni di euro, ma il costo della rosa è di oltre 280 milioni.
Occhio alle sponsorizzazioni multimilionarie. Sia Manchester City che Paris Saint-Germain hanno superato i limiti imposti dal regolamento sul Fair Play Finanziario a causa degli accordi di sponsorizzazione legati ai proprietari degli stessi club. Il City ha un accordo da quasi cinquanta milioni di euro annui con Etihad Airways, mentre il Paris Saint-Germain è sponsorizzato, tra l’altro, dal Qta (Ente del Turismo in Qatar) per una cifra di circa 200 milioni di euro all’anno. Maxi-sposnsorizzazaione con parti correlate che hanno permesso di contenere le perdite del biennio 2012/13 in poco meno di 15 milioni.