La Liga spagnola, un campionato pieno di contraddizioni. Quella dell’Eibar sembrava essere una favola su tutti i fronti: club piccolo e con i conti a posto, per la prima volta la società calcistica dell’omonima cittadina basca composta da 27 mila abitanti si è guadagnata il diritto a mettere piede nel calcio dei grandi. Un calcio fatto di debiti e di investimenti per centinaia di milioni di euro, cifre che un club come l’Eibar non può nemmeno pensare di spendere: con un capitale sociale di 422.253 euro, ben al di sotto della media delle squadre della Segunda Division, è però arrivato il “miracolo”, concretizzatosi nella festa per la promozione nella Liga a due giornate dalla fine del campionato.
Iscrizione a rischio per un decreto. La promozione, però, ha rischiato seriamente di essere compromessa. Tutta colpa del Decreto Reale 1251/1999, secondo cui ogni squadra partecipante alle due prime divisioni professionistiche del calcio spagnolo deve avere un capitale sociale pari o superiore ad un quarto della media delle altre squadre partecipanti alla stessa competizione. Una mazzata per un club che non raggiunge nemmeno il mezzo milione di euro di capitale sociale e che per lo stesso problema ha rischiato persino la permanenza nella Segunda Division. Dal sogno di Real Madrid e Barcellona al baratro della terza serie, dunque.
#DefiendeAlEibar, tifosi chiamati a raccolta. L’unica speranza di salvezza per il club basco era quella di colmare la differenza di un milione e 725 mila euro. Per questo motivo, tramite il proprio sito internet e i canali social, l’Eibar ha lanciato un’iniziativa simile a quella adottata dal Bari quest’anno, #DefiendeAlEibar: la pagina web della società offre la possibilità di acquistare quote societarie al prezzo di 50 euro per azione, chiamando dunque a raccolta tifosi e appassionati per permettere all’Eibar di varare l’aumento di capitale necessario per l’iscrizione alla prossima Liga.
La luce in fondo al tunnel. Dopo settimane di paura e di mobilitazione, l’Eibar può prepararsi a scrivere il lieto fine su questa faccenda grottesca: dalla propria pagina Twitter (@sd_eibar), il club ha lanciato una specie di countdown verso il raggiungimento della cifra necessaria, che adesso dista soltanto 75 mila euro. È stato ottenuto dunque il 95% dei soldi richiesti per assicurarsi la partecipazione al massimo campionato spagnolo, ma ancora non è finita. Come ha ricordato giorni fa il presidente Alex Aranzabal, questa è l’unica speranza per l’Eibar: “Non c’è alcun piano B. Se non raggiungiamo l’obiettivo, perderemo la categoria”. Un rischio che, adesso, sembra realmente scongiurato.