Il Barcellona chiude il bilancio col segno positivo per la terza stagione consecutiva. Gli Azulgrana hanno archiviato l’esercizio 2013/14 con un fatturato operativo di 530 milioni di euro, raggiungendo il Real Madrid nel novero delle squadre con un fatturato superiore al mezzo miliardo di euro, sebbene la prima posizione in questa speciale classifica spetti ancora alle Merengues, anche grazie alla vittoria della Champions League 2014. Nelle ultime tre stagioni, i profitti del club catalano ammontano a 122 milioni di euro: un trend positivo che segna la svolta rispetto alle perdite del biennio 2009-2011. Nel giro di cinque anni, il Barcellona ha aumentato i propri profitti di quasi un terzo.
Un fatturato da 530 milioni di euro. Il fatturato operativo supera quota 500 milioni dopo due stagioni da 495 e 490 milioni totali. La crescita rispetto alla stagione 2010/11 è del 16%, ma il primo vero “balzo” in avanti avviene già nel 2011/12, con 22 milioni in più rispetto all’anno precedente. Tutto secondo previsioni dunque per il Barça, i cui ricavi hanno subito un’impennata grazie all’accordo di sponsorizzazione con Qatar Airways, ma anche a cessioni oculate come quelle di Thiago Alcantara e Cesc Fabregas. La partnership con la compagnia area qatariota, dal valore di 96 milioni per tre anni, ha portato entrate per 30,5 milioni nell’esercizio 2013/14. Con le cessioni dei due centrocampisti, invece, il Barcellona mette in cassa 53 milioni di euro: 20 dalla cessione di Thiago Alcantara al Bayern Monaco (a cui andranno aggiunti cinque milioni di bonus) e 33 dalla cessione di Fabregas al Chelsea. Certo, andrà capito come sarà contabilizzata l’operazione Neymar, il cui costo dopo le indagini del Fisco e della magistratura spagnoli potrebbe salire fino a 100 milioni.
Utile da record nell’ultimo triennio. L’utile pari a 41 milioni di euro segna un record nell’ultimo triennio per i catalani. Dopo aver registrato perdite per 95 milioni di euro negli esercizi 2009/10 (80 milioni di perdite) e 2010/11 (9 milioni di perdite), il Barcellona ha invertito decisamente il proprio trend, aumentando del 25% i propri profitti nel giro di cinque anni: dopo i due bilanci chiusi col segno negativo, è arrivato il boom del 2011/12 con un utile da 49 milioni, seguito dai 32 milioni del 2012/13 e dagli attuali 41 milioni di euro. In particolare, dalla gestione del Camp Nou sono arrivati 128 milioni, dall’area commerciale 169 milioni, dai diritti tv 161 (inclusi quelli europei), le membership fees hanno garantito entrate per 19 milioni. Cifre che vengono sottolineate con entusiasmo da Javier Faus, vice presidente dell’area economica del club: “Siamo economicamente più forti e sentiamo di avere una maggiore presenza globale rispetto a quattro anni fa”. Ma che soprattutto hanno permesso di abbattere ulteriormente l’indebitamento del club a 287 milioni complessivi.
Aumentato il monte salari. In aumento alla voce spese il monte salari della gestione sportiva che raggiunge quota 254 milioni di euro, 9 milioni in più rispetto ai precedenti 245 milioni. Un aumento del 4% degli stipendi del parco giocatori che influisce solo in parte nel +7% delle spese per la stagione 2013/14, salite a quota 472 milioni. Per quanto riguarda Situazione gli ammortamenti, saliti a 65 milioni di euro, 5 milioni in più rispetto all’anno precedente. In ogni caso, il costo della rosa blaugrana (319 milioni, vale a dire ingaggi più ammortamenti dei cartellini) è ampiamente compatibile con il fair play finanziario. Il rapporto salari/fatturato, infatti, è ben al di sotto del 70% imposto dalla Uefa.