Joseph Tacopina e il Bologna, una storia tormentata che (forse) presto avrà il suo lieto fine. Sei anni dopo aver provato a prendere il controllo del club emiliano dall’allora proprietario Cazzola, l’avvocato americano si gioca in questi il tutto per tutto per acquistare la società felsinea, attualmente retrocessa in serie B. Un business che può valere una cifra di circa 50 milioni all’anno a tanto ammonta infatti il giro d’affari stagionale del club felsineo. Ieri Tacopina si è dimesso dal consiglio di amministrazione della Roma, di cui faceva parte dall’ottobre 2011, per avere maggiore liberà di manovra e un po’ incautamente è stata proprio la società giallorossa, ufficializzando l’uscita di scena del legale Usa dal Cda, a far apparire oramai prossima la chiusura dell’accordo sulle quote del Bologna augurando a Tacopina e soci un futuro radioso sotto le Due Torri.
Un business da 50 milioni. Il piano dell’avvocato americano prevede un investimento di circa 40 milioni di euro: 28 milioni per coprire i debiti del club, 7,5 per l’aumento di capitale e 6 per rilevare l’albergo di Carloforte, impegnato da Sergio Porcedda nel 2010 per evitare il fallimento del club e tuttora di proprietà del Bologna. D’altro canto, il Bologna può garantire un fatturato di circa 50 milioni in serie A. Come emerge dagli ultimi due bilanci disponibili (2012 e 2013) la società felsinea ha avuto ricavi per 71,1 e 69,5 milioni di euro: senza considerare le plusvalenze realizzate (21,7 milioni nel 2012 e 20,7 nel 2013), il fatturato del club rossoblù raggiunge appunto quota cinquanta milioni, grazie e a diritti tv, stadio e area commerciale. In particolare nel 2013 il botteghino ha assicurato incassi in linea con l’anno precendente (4,3 milioni), così come i diritti tv (30 milioni), mentre i ricavi commerciali hanno tenuto sul fronte delle sponsorizzazioni (3,5 milioni, di cui 1,1 dallo sponsor ufficiale e 1,2 dallo sponsor tecnico) e della cartellonistica (2,9 milioni), e ceduto sul versante delle royalties (scese da 1,8 a 0,2 milioni). Cifre che dovrebbero essere confermate nel bilancio al 30 giugno 2014. Situazione diversa invece nella stagione attuale in serie B, considerando i mancati introiti dai diritti televisivi e un paracadute da 12,5 milioni di euro.
Tacopina-Bologna, parte seconda. Il nome di Tacopina viene accostato al Bologna per la prima volta nel 2008. I felsinei, neopromossi in serie A tre anni dopo la retrocessione sancita dallo spareggio contro il Parma, erano stati messi in vendita dall’allora proprietario Cazzola. L’accordo con Tacopina, che sembrava essere chiuso (con tanto di conferenza stampa di presentazione) non venne ratificato in quanto nel luglio dello stesso anno sono scaduti i termini per il pagamento delle quote societarie del club, lasciando la società in mano a Cazzola. Adesso, come conferma lo stesso Tacopina, l’affare può concretizzarsi con sei anni di ritardo: “È tempo di seguire una pista che mi sta attendendo, che ho percorso per la prima volta tanti anni fa. Adesso è il momento giusto. Bologna è una splendida città, una bella squadra, e ho preso la decisione di farne parte”.
La Roma annuncia, il Bologna smentisce. La Roma, del cui Consiglio d’amministrazione Tacopina faceva parte da tre anni, ha ringraziato l’avvocato americano per il lavoro svolto, augurando inoltre “buona fortuna a lui e al Bologna Calcio”, dando così per fatta la trattativa per l’acquisto del club felsineo. La stessa società rossoblù si è però affrettata a smentire tramite un comunicato: “Apprendiamo con un certo stupore dal sito ufficiale della A.S. Roma che si dà praticamente per scontata la conclusione della trattativa per l’acquisizione del Bologna F.C. da parte dell’Avv. Tacopina. Ferma restando la piena disponibilità da parte della proprietà, che peraltro è stata contattata allo stesso fine anche da altri soggetti più discreti ma altrettanto decisi, a procedere nella trattativa nell’esclusivo interesse del Bologna F.C., si tiene a precisare che occorre ancora trovare un accordo su diversi punti, e che tali chiarimenti si potranno ottenere solo con un incontro fra le parti che, per cause indipendenti dalla volontà di entrambe, non potrà avvenire prima della prossima settimana”.